Se una scuola si trasforma in soggetto sindacale
e il preside ne diventa il rappresentante

da Tuttoscuola, 22.10.2012

Sindacati e partiti fuori gioco. A mettere in riga governo e ministro ci pensa una scuola romana con il piccolo esercito del suo personale, pronto a combattere compatto, con alla testa il dirigente scolastico. Le agenzie hanno battuto questo bellicoso bollettino di guerra.

Il Collegio docenti del liceo scientifico Talete di Roma, “all'unanimità con un solo astenuto, insieme alle Rsu e all'assemblea del personale Ata ha deciso, come forma estrema di dissenso contro i gravi attacchi alla scuola pubblica del Governo Monti, di svolgere una settimana di protesta in classe: da lunedì a venerdì didattica essenziale, assemblea e informazione sulle motivazioni dell'azione”. Lo annuncia il preside del Talete, Antonio Panaccione.

Il Collegio docenti del liceo scientifico “esprime grave preoccupazione, indignazione e profondo dissenso nei confronti delle scelte politiche del Ministro dell'Istruzione Profumo e, più in generale, del Governo fortemente punitive della Scuola Pubblica; queste sono caratterizzate da tagli di risorse e personale, attuati in forme diverse e non sempre trasparenti, nonché da una martellante svalutazione della professionalità e della libertà di insegnamento”.

Tra le misure deliberate con una mozione per tutto l'anno il “blocco di tutte le attività del Piano dell'Offerta Formativa (POF)” e “il blocco dei viaggi di istruzione e delle uscite didattiche e delle attività extracurricolari”.

“Da lunedì, pur non essendoci assolutamente alcuna interruzione di pubblico servizio - spiega il preside - i docenti rimarranno in classe, ma faranno una didattica alternativa e essenziale: ad esempio senza fare interrogazioni e compiti in classe, leggendo dai libri al posto di spiegare, senza attività di laboratorio o esterne. Siamo convinti che alunni e genitori ci sostengano. Vogliamo che il Governo ritiri immediatamente: il D.D.L 953 ex Aprea; il decreto di stabilità con l'orario a 24 ore; e il concorso per l'accesso all'insegnamento che svantaggia i precari. Se così non sarà siamo pronti a forme di lotta ancora più incisive, anche inedite, con il blocco dei consigli di classe, degli scrutini e dell'adozione dei libri di testo”.

Sarà interessante vedere ora la risposta delle famiglie, dei sindacati e, soprattutto, del Miur.

Ad ogni modo altri istituti scolastici si stanno mobilitando con delle mozioni. Tra questi, solo a Roma, il Liceo “Anco Marzio”, il Liceo classico Mamiani, il liceo scientifico “A. Labriola” e il “Montale”.