Profumo: patto per la scuola del futuro, Il Messaggero, 13.10.2012 VENEZIA - Il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, lancia la proposta di un «patto per la scuola del futuro» che deve essere costruita per gli studenti e ridisegnata con il contributo degli insegnanti. «Ho sempre avuto un ottimo dialogo con gli studenti perché e dalla loro domanda che noi dobbiamo costruire la scuola, per la quale c'è una grandissima attenzione - ha detto il ministro commentando le manifestazioni di protesta di ieri contro i tagli - Questo è un momento difficile per il Paese, ma se andate a vedere i numeri la riduzione è molto limitata. Io penso che invece di ridurre bisogna riorganizzare, ma questo Paese ha sempre interpretato la riorganizzazione come qualcosa che andava ad essere tagliato. Tramite la riorganizzazione della scuola si possono utilizzare meglio le risorse e ottenere risultati». «Credo che sia un momento interessante - ha proseguito Profumo - tenendo presente che noi andiamo a formare cittadini e cittadine che andranno a lavorare forse tra 10 anni, quando il mondo sarà completamente diverso e avremo un mercato del lavoro molto più europeo. Abbiamo una grandissima responsabilità. O noi siamo capaci di formarli nel modo dovuto oppure credo che facciamo un non servizio al Paese». Di qui la proposta di un patto per la scuola del futuro, per il quale però è necessario «cambiare mentalità». Quanto alla protesta degli insegnanti contro l'aumento delle ore di lavoro, Profumo si è detto convinto che studenti e professori debbano trascorrere più tempo insieme: «Il problema della scuola è molto articolato - ha detto - ho viaggiato da nord a sud e ho conosciuto questa comunità di grandissimo valore, fatta di docenti, studenti, genitori: dobbiamo farla convivere di più insieme. In Europa la relazione fra docenti e scuola non è solo frontale, ma è in fase di condivisione che si prolunga nella giornata e nelle giornate», ha osservato il ministro, spiegando come invece in Italia ci sia «bisogno di cambiare un pò questo rapporto». Gli stipendi. E di fronte alla considerazione che gli insegnanti italiani hanno però gli stipendi più bassi, il ministro Profumo ha risposto così: «Il tema dello stipendio lo stiamo mettendo sul tavolo, ma credo sia necessaria una maggiore flessibilità. Dal 2014 avremo il nuovo contratto che discuteremo con i sindacati: credo che sarà necessario avere la possibilità di fare più part time ma anche la possibilità di lavorare di più, se qualcuno lo vuole». |