Il sistema può sopportare da Tuttoscuola, 8.10.2012 Il ministro Profumo aveva annunciato mesi fa due concorsi da bandire in successione: quello attuale con le vecchie regole e un altro per la prossima primavera con nuove regole e destinato soltanto agli abilitati. Il primo si è “mangiato” i posti disponibili per il prossimo biennio, rischiando di vanificare per un po’ il secondo che non potrà essere bandito se mancano i posti da mettere a concorso. A meno che… Ci potrebbe essere una remota, se pur motivata, possibilità di bandire un altro concorso riservato a non abilitati, come coda di quello attuale, se il ministro dovesse accogliere una particolare proposta contenuta in un’interrogazione parlamentare da Giovanni Bachelet e Maria Coscia, deputati PD. Nell'interrogazione si chiede “se il MIUR sia pronto, una volta verificato il numero di domande di abilitati, a riaprire immediatamente il bando anche ai laureati non abilitati per quelle classi in cui non vi sono abbastanza abilitati, come prevede l'articolo 4 del decreto interministeriale 460/1998”. I due deputati ritengono ragionevole la loro proposta, perché nella secondaria le graduatorie esaurite o in corso di esaurimento hanno raggiunto una consistenza rilevante, e sono fonte di una cronica discontinuità, proprio in quelle discipline tecniche dove i nostri ragazzi risultano meno competenti rispetto ai coetanei europei. Questa coda del concorso consentirebbe l’immissione in ruolo di numerosi giovani laureati non abilitati che da anni garantiscono la continuità in queste discipline. La proposta è di indubbio interesse, ma, oltre ad aprire un varco enorme per le migliaia di laureati non abilitati esclusi dall’attuale concorso e andare controcorrente rispetto al dichiarato obiettivo di lanciare un nuovo concorso per soli abilitati, pone un problema organizzativo nuovo. Poiché il termine di presentazione delle domande per l’attuale concorso è fissato al 7 novembre prossimo e l’accertamento richiesto dai due parlamentari richiederebbe alcune settimane di tempo, non vi sarebbero le condizioni temporali per riaprire i termini del concorso e consentire la partecipazione alla preselezione prevista per dicembre. Servirebbe, dunque, un altro concorso da svolgere parallelamente al primo. Con quali tempi? Con nuova selezione? Con quali commissioni? Il sistema potrebbe sopportare un simile carico organizzativo senza rischiare di compromettere la regolarità di svolgimento del concorso attuale? Domande critiche ma che meritano di essere affrontate e, auspicabilmente, risolte. |