Cdm: libri di testo digitali dal 2013-2014 da Tuttoscuola, 5.10.2012 Via libera alla digitalizzazione in tutti i campi della vita dei cittadini: dalla scuola, alla sanità, alle aziende. Si va dal divieto di rinnovo automatico dei contratti di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile dei veicoli alla unificazione della carta d'identità con la tessera sanitaria, e a molte altre misure riguardanti il rilancio dell'economia e l'alleggerimento della Pubblica Amministrazione. La misure sono contenute nel nuovo decreto sviluppo approvato il 4 ottobre 2012 dal Consiglio dei ministri, denominato non a caso 'Crescita 2.0', in grado, secondo il governo, di ''trasformare l'Italia''. Alcuni dei provvedimenti previsti riguardano specificamente il settore dell’istruzione. Dall’anno scolastico 2013-14 nelle scuole medie e medie-superiori, e nelle primarie dal 2014-2015, sarà adottato obbligatoriamente il libro digitale, un libro che il ministro Profumo ha definito ''vivo, che cresce''. Il libro digitale accompagnerà il libro cartaceo e sarà migliorato nel tempo con filmati, tabelle e informazioni aggiuntive. Inoltre, già all’anno scolastico corrente, in ambiti territoriali particolarmente isolati (ad esempio piccole isole e comuni montani dove è presente un numero di alunni insufficiente per la formazione di classi) sarà possibile istituire centri scolastici digitali tramite apposite convenzioni con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che consentano il collegamento multimediale degli studenti alle classi scolastiche. Per quanto riguarda l’università dall'anno accademico 2013-14 sarà adottato il fascicolo elettronico dello studente, con tutti i documenti della sua carriera accademica. Il fascicolo sarà valido su tutto il territorio nazionale e all'estero. Altre misure contenute nel decreto incideranno indirettamente sulla digitalizzazione dei processi formativi: per l'azzeramento del digital divide attraverso la banda ultralarga sono stanziati 150 milioni specifici per il centro nord. Le risorse vanno ad aggiungersi a quelle già disponibili per il Mezzogiorno per banda larga e ultralarga, per un totale di 750 milioni. |