Compiti a casa: di Pasquale Almirante La Tecnica della Scuola, 4.10.2012 Quattro conti e in un anno sarebbero 600 ore complessive, pari dunque a 25 giorni in un anno. Eccessive? Forse, benché ancora si discuta se bandire i compiti per casa o lasciare tutto così. Una illustre docente di un liceo, nota per avere scritto alcuni libri sulla scuola, è abbastanza sicura sulla necessità di assegnare i compiti per casa: all’atleta che si allena per la competizione non si può dire di lasciarsi andare quando va via dalla palestra. E ai ragazzi, sostiene la docente, non si può non assegnare l’esercizio da svolgere a casa o l’argomento da approfondire. Di altro parere il pedagogista secondo cui i compiti per casa non possono risultare un ulteriore obbligo e una ulteriore imposizione della scuola che così non avvicina ma respinge, inducendo a considerare perfino la lettura una tortura autoritaria. Punti di vista ed entrambi accettabili che però nulla tolgono ai conti che ha fatto ’Istat. In media gli studenti svolgono compiti a casa dedicando 2 ore e 9 minuti. I compiti sono assegnati al 98,6% degli studenti delle medie, al 97,6% dei ragazzi che frequentano la secondaria di secondo grado e al 97,4% dei bambini della primaria. Il numero medio di ore giornaliere passate a studiare è di 2 ore e 28 minuti tra i più grandi e di 1 ora e 46 minuti tra i piccolini. Chi frequenta il liceo dedica allo studio circa 40 minuti in più al giorno (2 ore e 49 minuti) rispetto a chi frequenta un istituto tecnico o professionale (circa 2 ore). Le liceali studiano 36 minuti in più dei loro coetanei maschi. Il 53,3% degli alunni delle elementari viene aiutato dai genitori, percentuale che scende al 20,1% alle medie e al 6,2% alla scuola secondaria di secondo grado. Tuttavia, dicono i diretti interessati, gli alunni, questi dati sono solo indicativi, perché il tempo dedicato ai compiti per casa cambia da ragazzo a ragazzo in base ai suoi tempi di comprensione e alla voglia che ha di studiare. Per esempio, esiste lo studente un po’ più secchione degli altri che magari ama approfondire gli argomenti studiati e che, di conseguenza, impiegherà più di tre ore per finire i compiti. E infatti la media è simile a quella che fa riferimento al pollo: è vero che si mangia un pollo a testa, ma c’è qualcuno che ne mangia due. Se dunque c’è lo studente più studioso che passa anche sei ore a studiare a casa nel pomeriggio, di contro c’è il suo compagno che si sollazza da qualche altra parte. E che dire, dicono sempre gli esperti, di quei ragazzi che non si curano nemmeno di copiare dal compagno gli esercizi assegnati la mattina prima dell’entrata a scuola? Una categoria protetta? Chissà. |