Occupazioni e Blocchi la Protesta dei Docenti

Tempo in classe, i sindacati si mobilitano

di Mariolina Iossa Il Corriere della Sera, 23.10.2012

ROMA — Stesso stipendio, più ore di lavoro? L'equazione è proprio impossibile per i professori italiani, decisi a dar battaglia e mobilitati anche dai sindacati. I leader di Cisl, Uil, Snals Confsal e Gilda hanno inviato una lettera ai segretari di Pdl, Pd, Udc, per organizzare con i loro responsabili scuola un incontro in settimana. Senza comunque tralasciare altre iniziative: lo sciopero, già proclamato, il 24 novembre con manifestazione nazionale. La Cgil, che lo sciopero l'ha già fatto, si è detta pronta ad aderire alla prossima mobilitazione unitaria e intanto ha chiesto ai docenti di astenersi delle attività aggiuntive nelle scuole, di dimettersi da tutte le commissioni, di rifiutarsi di sostituire i colleghi assenti. Sempre la Cgil nei prossimi giorni deciderà le occupazioni degli uffici regionali e provinciali scolastici e organizzerà un presidio permanente davanti a Montecitorio.
La Uil sta pensando ad un nuovo flash mob a Roma (anche se i professori che ne hanno inscenato uno spontaneo domenica scorsa sono già d'accordo a ripetere l'iniziativa domenica prossima sempre davanti alla sede del Miur in viale Trastevere), mentre Cisl e Gilda vogliono bloccare tutte le attività non retribuite che gli insegnanti svolgono comunque. «È una valanga di iniziative», afferma Rino Di Meglio coordinatore nazionale di Gilda. «La protesta sta montando e la pressione sulla politica sta arrivando», aggiunge Massimo Di Menna, segretario generale di Uil Scuola. «La scuola si è mossa, gli insegnanti stanno reagendo all'aggressione, i collegi dei docenti si autoconvocano», conferma Francesco Scrima, segretario generale di Cisl Scuola. «Il fermento è grandissimo, la protesta della scuola non si fermerà qui», garantisce Mimmo Pantaleo della Flc-Cgil.

Molte le mobilitazioni spontanee, solo per fare un paio di esempi, il collegio docenti del liceo scientifico Talete di Roma ha bloccato già da ieri tutte le attività del Piano dell'offerta formativa (Pof), quindi anche consigli di classe, coordinamenti di vario tipo, viaggi di istruzione e uscite didattiche, attività extracurriculari, mentre a Firenze, il collegio dei docenti del liceo scientifico Leonardo da Vinci oltre a sospendere le attività aggiuntive previste dal Pof che vanno oltre le 18 ore, ha deciso di non fare i ricevimenti individuali dei professori.

Anche la politica reagisce: nessun partito ha dichiarato di essere disposto a votare l'aumento di sei ore lavorative in cambio di 15 giorni di ferie in più all'anno a stipendio invariato, così come contenuto nella legge di Stabilità. Al punto che dal ministero dell'Istruzione ne prendono atto e fanno un passo indietro: i tecnici starebbero già lavorando a ipotesi alternative. Ma è assolutamente «destituita di ogni fondamento», dice una nota di viale Trastevere, la voce che girava ieri pomeriggio, ovvero uno «sconto» a 21 ore per i professori, 3 ore settimanali in più invece di 6. Il Miur smentisce categorico.