Scatti di anzianità, tutte le posizioni da Tuttoscuola, 22.11.2012 “Invieremo al più presto l'atto di indirizzo all'Aran per chiudere in tempi rapidi”, la questione degli scatti di anzianità del personale della scuola. Lo ha annunciato il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo in una conferenza stampa indetta al termine dell'incontro avvenuto questa mattina tra i sindacati di categoria Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda cui hanno partecipato accanto al responsabile del dicastero dell'Istruzione i ministri Grilli, Patroni Griffi e il sottosegretario Catricalà. Un incontro definito dal ministro Profumo “estremamente positivo, in cui è stato annunciato - ha spiegato il ministro - l'avvio dell'atto di indirizzo all'Aran per il recupero degli scatti di anzianità 2011”. È stato inoltre avviato, ha spiegato ancora Profumo, “un confronto con i sindacati sul futuro modello di scuola, per arrivare alla contrattazione del 2014 avendo già fatto un lavoro preliminare. Il risultato - ha ribadito - è positivo per la scuola. È importante -ha concluso- quest'atto preliminare rispetto ad un percorso che dovrebbe riportare la scuola ad essere la centralità nello sviluppo del Paese e a ricreare l'autorevolezza degli insegnanti nel Paese”. I sindacati soddisfatti dall’incontro hanno elaborato una nota stampa congiunta, a firma di Francesco Scrima (Cisl Scuola), Massimo Di Menna (Uil Scuola), Marco Paolo Nigi (Snals Confsal), e Rino Di Meglio (Gilda Fgu), in cui affermano: “Le iniziative di mobilitazione messe in atto nei giorni scorsi, sostenute dalla forte partecipazione dei lavoratori della scuola che in tanti modi stanno manifestando il disagio crescente per le condizioni in cui sono costretti a operare, hanno prodotto importanti risultati”. “Ieri - aggiungono - sono state cancellate le norme inserite nel disegno di legge di stabilità che stravolgevano il contratto nazionale modificando gli orari di servizio dei docenti. Oggi (…) il Governo ha comunicato di avere predisposto l'atto di indirizzo sul recupero della validità dell'anno 2011 ai fini delle progressioni di carriera e il relativo pagamento degli scatti per chi li ha maturati”. Per questo i sindacati Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu si sono impegnati a sospendere lo sciopero e la manifestazione del 24 novembre, e “a concludere il negoziato in modo positivo nel più breve tempo possibile”. La posizione di questi sindacati non è stata condivisa dalla Flc-Cgil, che "esprime un giudizio fortemente critico (sull'incontro di oggi a Palazzo Chigi, NdR), rispetto a quanto prospettato dal Governo e conferma lo sciopero e la manifestazione del 24 novembre 2012". "Il ripristino degli scatti di anzianità per l'anno 2011 – spiega il sindacato di via Leopoldo Serra in una nota - ha bisogno di una copertura finanziaria 480 milioni di euro, ma il Mef a fronte dei tagli epocali, 8 miliardi in tre anni, ha certificato una miseria di risparmi: 86 milioni. È necessario quindi tagliare di un terzo, pari a 384 milioni di euro, il fondo di scuola per pagare gli scatti. Questo sarà scritto nell'atto di indirizzo per l'avvio di una apposita sessione negoziale. Non è una soluzione, ma il gioco delle tre carte. L'onere del pagamento si scarica sui lavoratori che dovranno rinunciare a una parte del salario accessorio, quello finalizzato al miglioramento dell'offerta formativa cioè il valore aggiunto alla didattica. Gli scatti verranno pagati dagli stessi lavoratori ma anche dagli studenti che avranno meno offerta formativa. L'autonomia scolastica e il patto sociale con le famiglie ne escono calpestati”. La Flc Cgil continua a rimproverare al governo il silenzio “su precariato e piano di stabilizzazioni docenti e Ata, tagli agli organici, finanziamenti alla scuola pubblica, docenti inidonei e rinnovo del contratto bloccato da oltre tre anni. Per queste ragioni la Flc Cgil conferma lo sciopero e la manifestazione a Roma in Piazza Farnese il 24 novembre e chiede ai lavoratori e alle lavoratrici, agli studenti e ai cittadini di aderire in massa per difendere la scuola pubblica e la dignità del lavoro". |