Orario a 24 ore, il Miur smentisce la commissione Bilancio: si stanno vagliando le alternative

di A.G. La Tecnica della Scuola, 10.11.2012

Secondo viale Trastevere è priva di fondamento l'ipotesi di un ritorno dell'aumento dell'orario dei prof: la discussione va avanti e si stanno vagliando alternative per garantire la necessaria copertura finanziaria. Ma gli insegnanti a chi devono credere?

Le parole pronunciate dai componenti della commissione Bilancio della Camera sul nulla di fatto a proposito dello stralcio dell’emendamento attraverso cui il Governo avrebbe voluto innalzare a costo zero l’orario settimanale dei docenti di scuola media e superiore, sembrano cogliere di sorpresa il Miur. Da viale Trastevere, infatti, si dice che sarebbe "priva di fondamento l'ipotesi di un ritorno dell'aumento dell'orario degli insegnanti".

Il ministero dell’Istruzione specifica, inoltre, che "la discussione della legge di stabilità in commissione Bilancio della Camera va avanti. E si stanno vagliando alternative per garantire la necessaria copertura finanziaria".

Insomma, la posizione del dicastero dell’istruzione pubblica appare in linea con quella espressa dal ministro Francesco Profumo e il suo entourage, in testa i sottosegretari Elena Ugolini e Marco Rossi Doria, sulla ormai acquisita archiviazione della inaspettata e impopolare norma approvata qualche settimana fa dal Consiglio dei ministri.

Viene però da chiedersi perché, allora, dei parlamentari si siano espressi oggi in modo così determinato per dire che il problema del reperimento dei finanziamenti alternativi esiste e non sembra nemmeno di facile risoluzione.

Centinaia di migliaia di docenti della scuola media e superiore sono intanto sempre più in fibrillazione. Tanto è vero che hanno promesso di presentarsi in massa in piazza, in occasione della “striscia” di scioperi programmata nei prossimi giorni dai sindacati.

Certo, i docenti vorrebbero sicuramente credere alla posizione rassicurante di viale Trastevere. A patto, però, che questa sia confortata dai fatti. E non messa in dubbio da tecnici ed economisti di professione. Che non avrebbero alcun motivo per creare terrorismo psicologico nei loro confronti e verso l’intera opinione pubblica.