Le parole pronunciate dai
componenti della commissione
Bilancio della Camera sul nulla
di fatto a proposito dello
stralcio dell’emendamento
attraverso cui il Governo
avrebbe voluto innalzare a costo
zero l’orario settimanale dei
docenti di scuola media e
superiore, sembrano cogliere di
sorpresa il Miur. Da viale
Trastevere, infatti, si dice che
sarebbe "priva di fondamento
l'ipotesi di un ritorno
dell'aumento dell'orario degli
insegnanti".
Il ministero dell’Istruzione
specifica, inoltre, che "la
discussione della legge di
stabilità in commissione
Bilancio della Camera va avanti.
E si stanno vagliando
alternative per garantire la
necessaria copertura
finanziaria".
Insomma, la posizione del
dicastero dell’istruzione
pubblica appare in linea con
quella espressa dal ministro
Francesco Profumo e il suo
entourage, in testa i
sottosegretari
Elena Ugolini e
Marco Rossi Doria, sulla
ormai acquisita archiviazione
della inaspettata e impopolare
norma approvata qualche
settimana fa dal Consiglio dei
ministri.
Viene però da chiedersi perché,
allora, dei parlamentari si
siano espressi oggi in modo così
determinato per dire che il
problema del reperimento dei
finanziamenti alternativi esiste
e non sembra nemmeno di facile
risoluzione.
Centinaia di migliaia di docenti
della scuola media e superiore
sono intanto sempre più in
fibrillazione. Tanto è vero che
hanno promesso di presentarsi in
massa in piazza, in occasione
della “striscia” di scioperi
programmata nei prossimi giorni
dai sindacati.
Certo, i docenti vorrebbero
sicuramente credere alla
posizione rassicurante di viale
Trastevere. A patto, però, che
questa sia confortata dai fatti.
E non messa in dubbio da tecnici
ed economisti di professione.
Che non avrebbero alcun motivo
per creare terrorismo
psicologico nei loro confronti e
verso l’intera opinione
pubblica.
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