Scuola, l'orario dei prof torna a 18 ore da Il Messaggero, 11.11.2012 ROMA - L'orario dei professori torna a 18 ore. La commissione Bilancio della Camera ha votato un emendamento del governo alla legge di stabilità che ripristina l'attuale orario e copre le risorse necessarie alla misura con tagli mirati e selettivi, come annunciato ieri. L'emendamento, in particolare, raggiunge le risorse programmate dal taglio della spending review per il ministero dell'Istruzione attraverso diverse misure: 1,8 milioni dal taglio dei distacchi sindacali e dei comandi dei docenti del personale scolastico al ministero e ad altri enti; 6 milioni dalla dismissione immobile di piazzale Kennedy, a Roma, utilizzato come sede del ministero dell'Università prima dell'accorpamento con il ministero dell'Istruzione; 20 milioni dai tagli per i bandi dei fondi First e Trin; 30 milioni di tagli sul progetto Smart City nel centro nord; 47,5 milioni dal fondo per il miglioramento dell'offerta formativa «senza pregiudicare l'offerta»; e ulteriori maggiori risorse da un fondo alimentato nel passato dagli accantonamenti di risorse raccolte con vecchi tagli. Profumo nel corso della commissione ha ringraziato il ministero dell'Economia per l'aiuto nell'identificare le nuove risorse che hanno consentito di cancellare la norma che prevedeva l'aumento dell'orario per i professori: «È stata fatta un'operazione estremamente importante in un momento di grandissima difficoltà. E' stata trovata una soluzione che a saldi invariati ci consente di non toccare i servizi agli studenti e gli orari dei docenti», ha detto il ministro dell'Istruzione. Il ministro sottolinea che si sono poste anche le basi per «una nuova gestione della scuola e una maggiore attenzione per una scuola moderna». Chiusa una sede ministeriale. I tagli che consentono di azzerare l'intervento previsto di aumento degli orari dei docenti «sono stati trovati senza toccare il cuore della scuola, cioè senza toccare studenti e insegnanti», ha spiegato Profumo. Il ministro ha tra l'altro spiegato che 6 milioni arrivano dalla chiusura della sede di viale Kennedy: «Al momento il ministero ha tre grandi sedi, la prima in viale Trastevere, una l vicino e una terza in viale Kennedy che è utilizzata al 45%. Possiamo ora riportare i dipendenti, ricavando spazi nelle attuali sedi, senza dover compare nuove sedi e lasciando una sede in affitto». |