Monti non esclude governo bis
«Rifletto su le tutte possibilità»

Il premier a Che tempo che fa non esclude un suo governo bis: «Rifletterò su tutte le possibilità per dare il mio contributo». Poi attacca: «Studenti usati dagli insegnanti per difesa corporativa».

da l'Unità, 25.11.2012

Mario Monti è disponibile a restare 'in campo' alla guida di una larga coalizione anche nel 2013? «Io rifletterò su tutte le possibilità, nessuna esclusa, in cui eventualmente io ritenga di poter dare il contributo al miglior interesse di un'Italia europea, perchè è l'unica Italia che esiste per me. Un'Italia che riesca ad affermarsi, a competere, a creare lavoro e maggiore giustizia sociale». Così Mario Monti, ospite di Che tempo che fa intervistato da Fazio su Rai3 dove presenta un libro sull'Europa scritto con Sylvie Goulard. Dopo di che attacca gli insegnanti: a suo parere hanno "usato gli studenti per una loro difesa corporativa". Come se gli studenti non fossero in grado di pensare e fare scelte in modo autonomo.

Monti sogna un'Italia più moderna che, dice, «è possibile solo superando quelle resistenze conservatrici e corporative molto visibili nella sinistra, nella destra, talora persino nel centro».

Poi, si chiede: «In che modo io posso eventualmente contribuire? Non so, rifletterò, sarà una decisione mia se accetterò di dare un contributo. Come sempre terrò nella massima comprensione gli orientamenti, le valutazioni e i consigli di Napolitano, a cui tutti noi dobbiamo moltissimo e io in particolare il grande privilegio di aver potuto servire l'Italia in un momento particolarmente difficile. Mi affiderò molto alle valutazioni del capo dello Stato».

«Il problema - puntualizza Monti - non è quello di chi guida il governo o di chi presiede la Repubblica italiana ma se si riesce in Italia a far evolvere la cultura dell'economia e della politica in modo diverso da quello che vediamo prevalere». «Ha ragione chi dice che un altro governo tecnico sarebbe una sconfitta».

MONTI: STUDENTI USATI DA INSEGNANTI PER CORPORATISMO

«Gli studenti sono quelli più in credito e fanno bene a manifestare il loro dissenso», avendo «anche dimostrato in questi giorni di saperlo fare civilmente». Ma nella «sfera del personale della scuola abbiamo riscontrato anche grande spirito conservatore», come la «grande indisponibilità a fare due ore in più a settimana che avrebbe significato più didattica e cultura», per «difesa di privilegi corporativi». E «dunque non cadiamo nel mito bontà contro durezza» perché i «corporativismi spesso usano anche i giovani per perpetuarsi e non adeguarsi ad un mondo più moderno», ha dichiarato ancora Monti a Fazio. «La scuola per noi - ha affermato - non è affatto poco, è molto importante. L'abbiamo affidata al prof. Profumo: fra il meglio che c'è in circolazione. Il tema, però, potrà essere risolto solo con gradualità. Servono risorse. Che nel passato sono state anche dilapidate. Noi finora abbiamo cercato di evitare che il Paese finisse bruciato. Per affrontare quanto serve alla cultura e alla scuola ci vuole gradualità».


In Europa «c'è un problema Gran Bretagna». Ma conviene che Londra resti nella Ue, anche se, nelle trattative europee gli inglesi «riescono ad essere abbastanza esasperanti» quando chiedono «particolari deroghe o particolari eccezioni» ad accordi più complessivi. È l'opinione del presidente del Consiglio Mario Monti che, intervistato durante la trasmissione «Che tempo che fa» di dice «convinto che bisogna tentare una mediazione con gli inglesi».