Ondata di lavoratori alle assemblee
di A.G. La Tecnica della Scuola, 13.11.2012 A Roma l’aula stracolma e interventi dalla platea: centinaia di docenti e Ata rimasti fuori. Con i sindacalisti costretti a fare gli interventi all’aperto. Approvata una mozione, che conferma gli scioperi dei prossimi giorni. A meno che non arrivi la cancellazione delle 24 ore, senza sottrarre fondi dal Fis, e l’atto di indirizzo del Governo all’Aran sugli scatti di anzianità.
Alla vigilia della doppia tornata di scioperi indetti dai sindacati
della scuola contro le politiche del Governo che continuano a
considerare la scuola come un capitolo di spesa e non di
investimento, il 13 novembre si svolte le annunciate assemblee
provinciali di preparazione alla mobilitazione. Agli incontri,
organizzati unitariamente da Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda,
hanno partecipato tantissimi docenti e Ata. Alla fine, però, tutti i partecipanti si sono detti d’accordo nell’approvare una mozione, letta da Antonio Albano, responsabile della segreteria provinciale di Roma dello Snals, nella quale il personale docente e Ata di Roma ravvisa “preoccupazione, indignazione e dissenso verso le politiche del ministro Profumo”, anche perchè si va ad aggiungere alla tanti penalizzazioni che il settore ha dovuto subire negli ultimi anni. Con la conseguenza che, hanno scritto ancora i sindacati nella mozione approvata all’unanimità, “in brevissimo tempo avremo i docenti più anziani d’Europa”, dopo che è stato accertato che hanno già “gli stipendi più bassi” del vecchio Continente.
I sindacati contestano quindi quanto previsto nel ddl Stabilità, in
particolare “l’aggravio di lavoro per il personale docente” e
chiedono con forza a tutte le forze governative di adoperarsi per
cancellare l’incremento da 18 a 24 ore, sbloccare il contratto di
lavoro e gli scatti di anzianità. Nella mozione si chiede, inoltre,
di dare allo stipendio del personale un potere d’acquisto adeguato e
fermare la politica dei tagli alle risorse del settore. L’impressione, quindi, è che lo sciopero del 24 novembre non verrà cancellato. “Solo se rientreranno definitivamente le 24 ore settimanali, senza che la loro copertura comprenda la sottrazione di risorse al fondo d’istituto, e solo se il Governo invierà l’atto di indirizzo all’Aran promesso da giugno scorso dal ministro Profumo, potremo decidere di annullarlo”, ha detto Massimo Di Menna, il segretario della Uil Scuola presente all’assemblea assieme a tutti gli altri leader dei sindacati maggiori. Il sindacalista della Uil ha però anche sottolineato che farà di tutto per evitare di fare incrociare le braccia ai lavoratori: “il nostro compito – ha detto – è risolvere i problemi e non continuare a pagare una tassa per l’opposizione”. Ai diversi partecipanti che accusavano Cisl, Uil, Snals e Gilda di non avere aderito allo sciopero europeo del 14 novembre, cui hanno aderito invece Flc-Cgil, Cobas e Unicobas, Di Menna ha detto che è mancata in questa piattaforma la volontà di coinvolgere “tutto il mondo del lavoro europeo, in modo da contrastare la politica dei tagli ed il rilancio della spesa pubblica a favore dell’istruzione e della ricerca”. Dello stesso avviso Francesco Scrima, a capo della Uil Scuola, il quale ha ricordato che questi due punti sono imprescindibili. “Il nostro obiettivo immediato è recuperare gli scatti di anzianità del 2011, anche ai fini delle progressioni di carriera, e la cancellazione definitiva delle 24 ore, per le quali ci preoccupa solo il fatto che al Governo possa aver solo pensato una cosa del genere”. Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli insegnanti, ha auspicato che “l’unità sindacale si mantenga anche dopo il 24 novembre, quando si cercherà, subito con il nuovo Governo di eliminare gli scatti per automatici per darli al merito”. Durante il suo applaudito intervento, il leader della Gilda ha anche voluto ammettere di “non emozionarsi qualora i fondi per evitare l’incremento di ore dei docenti fossero prelevati dal Fis, visto che spesso questi soldi vengono utilizzati quasi sempre per pagare i collaboratori dei dirigenti scolastici e non per recuperare gli studenti in difficoltà”. Gli interventi dei segretari generali si sono conclusi con l’intervento di Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil. Pantaleo ha parlato dell’importanza del pluralismo sindacale, ma anche della necessità che questo confluisca a favore della “difesa della scuola pubblica garantita a tutti e del rispetto della dignità di chi lavora nella scuola, non solo da un punto di vista economico”. Il responsabile dei lavoratori della conoscenza Cgil ha quindi ribadito “la centralità del contratto nazionale”, per evitare che le scuola diventino sempre più delle “caserme”. |