Lettera al Ministro Profumo

lettera di Lucetta Dodi* 4.11.2012

Gent. Sig. Ministro,

non è la prima volta che Le scrivo. La vicenda degli scatti d'anzianità è una ferita ancora aperta. Ma questa volta la posta in gioco è più alta. Non ho intenzione di parlarLe delle tante questioni che in questi mesi stanno suscitando tensioni nel mondo della scuola: TFA, concorso, processi di digitalizzazione, inidonei, esuberi, trattenuta sul TFR e, da ultima in ordine di tempo, l'aumento orario legato alla legge di stabilità.

Non so quali siano state le Sue ragioni a questo proposito, credo però che sia venuto il tempo di dare una veste completamente nuova al mestiere dell'insegnante. Forse anche più europea, di certo lontana da modelli superati che hanno anche tollerato privilegi o situazioni oggi non più comprensibili, in cambio del riconoscimento all'insegnante di un ruolo da professionista di serie B. Sfruttiamo questo momento per cambiare, attraverso un impianto complessivo rinnovato e condiviso che riconosca il merito di ciascuno e dia una base solida per l'educazione delle future generazioni.

Sono certa che anche Lei, come qualunque altro componente del Governo, avrà conosciuto insegnanti capaci, di cui ha conservato il ricordo, non c'è dunque bisogno di quantificarLe l'impegno che questo mestiere, se svolto con cura, richiede. Qualunque ragionamento di tipo economico, qualunque riflessione di ordine politico deve partire da qui: la Scuola è un'istituzione fondante del Paese. Se siamo d'accordo su questo, possiamo discutere su come renderla più funzionale e più attuale, cambiando e migliorando quello che non va.

Lei ha parlato recentemente di Stati generali della scuola. Noi siamo pronti. Ci chiami, Signor Ministro, per un cammino che
noi vorremmo fare insieme.

 

 

* Lucetta Dodi
Liceo scientifico-musicale Attilio Bertolucci
Parma