Per dirigere una scuola
bisogna essere giovani?

da Tuttoscuola, 26.11.2012

Il Corriere della sera ha dedicato nei giorni scorsi un ampio servizio ai dirigenti scolastici, in funzione anche di un seminario internazionale organizzato da Treellle e dalla Fondazione per la scuola della Compagnia di San Paolo sulla funzione dirigenziale nella scuola.

Il servizio ha messo in evidenza come l’età media dei capi d’istituto italiani sia di gran lunga superiore a quella dei colleghi di molti Paesi europei, con l’85% che supera i 50 anni di età e con circa un terzo che supera i 60.

Se da noi gli over 50 sono l’85%, in Paesi come l’Irlanda e la Finlandia sono invece poco più del 50%; in Inghilterra il 60% e poi su su fino ad arrivare al Belgio con l’80%.

Il servizio riconosce che tutto questo non è una sorpresa, visto che in Italia il record dell’età è ben saldo nelle mani delle categorie più diverse: dai politici ai manager, dai vescovi ai professori universitari. Quel che non viene detto è che nella scuola l’età elevata dei capi d’istituto è conseguenza dell’età dei docenti, la categoria dalla quale essi provengono.

Ma l’insistenza sull’età dei capi d’istituto italiani più vecchi dei colleghi europei fa trapelare un giudizio negativo implicito: per dirigere una scuola bisogna essere giovani.

I dirigenti scolastici vengono valutati secondo il metro di giudizio utilizzato per gli insegnanti che, come si sa, sono in Italia mediamente tra i più “vecchi” d’Europa. Ma un conto è considerare l’età di chi ha a che fare quotidianamente con bambini, ragazzi e adolescenti; altro è considerarla per chi si rapporta con adulti.

L’articolo riconosce che l’esperienza è un patrimonio che non va sprecato, ma c’è da considerare anche che molte volte da noi i docenti, arrivando alla dirigenza scolastica già anziani e prossimi alla pensione, di esperienza come capo d’istituto non fanno in tempo ad accumularne tanta.

Bisognerebbe prevedere come in altri Paesi dell’Unione un’età massima per partecipare alla selezione. E un limite di età dovrebbe essere fissato tassativamente per partecipare ai concorsi per docenti, come era previsto fino a qualche decennio fa, quando il limite era di 40 anni. All’attuale concorso possono invece partecipare anche gli ultrasessantenni.