I dati sulla sicurezza sismica delle scuole Si chiude la campagna #scuolesicure di Wired Italia, con una mappa interattiva di 50mila edifici scolastici e un database aperto a tutti. Controlla se la tua scuola è a rischio. Controlla se la tua scuola è a rischio di Guido Romeo da Wired.it, 9.11.2012 “Le condizioni delle scuole italiane sono un'emergenza nazionale”: lo ha sottolineato senza giri di parole il sostituto procuratore di Torino Raffaele Guariniello in una lettera al ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo. Qui a Wired l'analisi di Guariniello purtroppo non ci ha sorpreso, ma è sicuramente un passo nella giusta direzione. Il problema sta emergendo con l'importanza che la sua vastità merita. E intanto la Provincia di Perugia (che verrà accorpata con Terni) minaccia la chiusura delle scuole in cui non sarà possibile garantire la sicurezza a causa dei tagli governativi. Con #scuolesicure (qui tutte le tappe della nostra inchiesta) abbiamo acceso un faro su un gruppo particolare di scuole: quelle in zone a rischio sismico. Dati alla mano abbiamo mostrato che, sulle oltre 20mila scuole a rischio sismico (quasi metà delle 45mila scuole italiane), meno di una su dieci è stata verificata e solo per una frazione di queste, in Abruzzo e Lazio, sono stati pubblicati i rispettivi indici di rischio. I dati sulla sicurezza di queste scuole non sono numeri, ma la sintesi fredda e vera di storie umane spesso molto drammatiche come quella della scuola Francesco Jovine di San Giuliano di Puglia e di tanti comuni dell'Emilia e del resto d'Italia, dalla Sicilia al Veneto che abbiamo raccontato negli ultimi due mesi. Quello che più ci ha stupito, e preoccupato, è quanto difficile sia conoscere le reali condizioni per i quasi nove milioni di italiani (studenti, insegnanti e personale non docente) che frequentano questi edifici ogni giorno se non si hanno gli strumenti del dott. Guariniello. Ciò è dovuto alla resistenza di molte amministrazioni locali che spesso invocano (a sproposito) la privacy, ma anche alla frammentarietà dei database del Ministero di competenza e a un' anacronistica resistenza di alcuni suoi dirigenti come abbiamo raccontato. Come risposta a quella che inizialmente abbiamo chaimato la mappa dell'ignoranza sulle condizioni delle nostre scuole, abbiamo perciò cercato di disegnare l'Italia delle #scuolesicure al meglio delle nostre possibilità. Il risultato sono due oggetti che speriamo siano utili a tutti: 1) una nuova mappa interattiva con oltre 50mila edifici (ogni scuola può avere più di un edificio) che è una risorsa unica in Italia e speriamo diventerà parte di un lavoro più ampio e non solo nostro per migliorare le nostre scuole. Ogni segnalazione per migliorarla è benvenuta, basta scrivere a: school@wired.com; 2) Un database su quali scuole siano state verificate e i relativi costi. Lo rilasciamo come open data, scaricabile qui. Contiene i dati che abbiamo raccolto dalle Regioni italiane ed è liberamente riutilizzabile purché venga citato il progetto #scuolesicure di Wired (licenza Creative Commons BY-SA 3.0).
Molti sono i complimenti
arrivati in redazione da parte dei lettori, degli
insegnanti e degli stessi esperti
dai quali è arrivata spesso tanta collaborazione, ma la ricerca di
#scuolesicure è stata possibile soprattutto grazie
al lavoro di alcuni colleghi motivatissimi:
Elisabetta
Tola (che ha lanciato l'idea e conquistato sul campo
una specializzazione in sismologia),
Isabella Buono
e Denis Rizzoli
(che hanno ripulito dati e inseguito amministratori locali ed
esperti), Massimiliano
Mauro (senza il quale la nostra mappa non avrebbe mai
visto la luce). |