L’IMU mette in crisi le scuole cattoliche da Tuttoscuola, 25.11.2012 'Il nuovo regolamento del Ministero dell’economia sulle attività no profit mette in crisi il mondo cattolico che vede colpite al cuore le sue scuole, costrette ad affrontare l’onere imprevisto dell’IMU. Le norme prevedono che le strutture che accolgono scuole possano essere classificate come non commerciali (e quindi essere esenti da Imu) se offrono il servizio gratis, ma anche se garantiscono «un corrispettivo simbolico», che in questo caso non può essere superiore alla metà della media dei prezzi dei listini dei vicini. La reazione del mondo cattolico è stata immediata e pesante. “Non può essere il criterio della gratuità del servizio quello che porta a stabilire se una scuola cattolica debba essere o meno sottoposta al pagamento dell'Imu” ha affermato ai microfoni della Radio Vaticana il presidente dell'Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall'Autorità Ecclesiastica (Agidae), padre Francesco Ciccimarra.
“Nessuna scuola
- spiega - è gratuita, i docenti chi li paga? Con quali soldi?”. Il
criterio dovrebbe essere la produzione o meno di utili. “Tutte le
scuole cattoliche - sottolinea padre Ciccimarra - sono in
fallimento, le chiuderemo in un anno, licenzieremo 200 mila persone,
così tutti quanti saranno contenti”. Sarebbe interessante capire qual è il maggior gettito che lo Stato si attende, per poterlo confrontare con il maggior onere che lo Stato stesso potrebbe dover sopportare per organizzare il servizio agli studenti delle scuole private che dovessero chiudere (stimabile in circa 7 mila euro a studente). |