Dopo
l’intervista rilasciata alla
Tecnica della Scuola, Giovanni
Biondi, capo dipartimento per la
programmazione e la gestione
delle risorse umane, finanziarie
e strumentali, ci ha fatto
pervenire una lettera attraverso
la quale intende aggiungere
ulteriori precisazioni sui fatti
che hanno dato vita
all'inchiesta di
Report
Egregio Direttore de La Tecnica
della Scuola,
voglio fare alcune precisazioni
in merito ad una vicenda che ha
scatenato una impressionante
caccia alle streghe. Prima di
tutto il merito della questione.
Come senz’altro sapete, la
Direzione dello Studente ha tra
i suoi compiti quello di
svolgere attività di
sensibilizzazione e formazione
sui temi come l’educazione alla
salute, o l’educazione
ambientale.
Ha sempre realizzato in passato
questi obiettivi attraverso
campagne informative in cui è
stato fatto anche uso dei canali
televisivi. Nel bilanci dunque
erano disponibili fondi
destinati, come di consueto, a
questi obiettivi. Una
commissione mista, composta da
scuole e personale della
direzione, ha fatto come sempre
il suo lavoro, individuando le
tematiche e i target di
riferimento ma che non si è
occupata delle procedure di
assegnazione a ditte o
fornitori. La Direzione dello
studente, ha anche ,
opportunamente, coinvolto l’ex
ANSAS di Firenze che avrebbe
svolto il suo ruolo di
diffusione sul web dei prodotti
realizzati, a supporto della
didattica. E’ stato messo a
punto un piano editoriale
dettagliato con prodotti
differenziati per livello di
scuola, poi realizzato con le
procedure consuete che prevedono
il “classico” percorso
realizzato su CONSIP.
Da un punto di vista di
“approvvigionamento”, dunque
niente di inconsueto.
Ora, il tema è se tutto questo
ha prodotto uno sperpero di
fondi attraverso l’acquisto e la
produzione di materiali scadenti
o scaricati da internet e fatti
passare per originali. Credo che
su questo la cosa migliore sia
che ognuno si faccia una propria
idea: INDIRE, che dal primo di
settembre è subentrato ad ANSAS,
ha messo
in linea in anteprima uno di
questi materiali acquistati su
CONSIP.
L’intero piano editoriale
composto da circa cinquanta
prodotti non è ancora
disponibile: quando lo sarà,
INDIRE lo metterà in linea tra
le risorse per la didattica,
come richiesto dal Ministero.
Infine, alcune considerazioni
personali.
Ho letto di tutto sulla rete:
qualcuno ha addirittura
collegato questo episodio ad un
gigantesco imbroglio
sull’innovazione digitale,
immaginando chi sa che gare,
affidamenti sulle LIM, etc..
Vorrei tranquillizzare tutti
precisando che da quando sono al
Ministero i soldi, tutti i
soldi, vengono dati direttamente
alle reti di scuole che scelgono
autonomamente i prodotti da
acquistare. Le centinaia di
scuole, “punti ordinanti”,
possono spiegare le procedure
seguite.
Credo che sia davvero fuori
luogo usare queste insinuazioni
prive di ogni fondamento per
tentare di fermare un processo
di innovazione della scuola che
ritengo non possa che fare bene
alla scuola italiana. Tutto è
stato fatto con la massima
trasparenza e con procedure che
hanno consentito rapidità nelle
installazioni nelle decine di
migliaia di aule italiane.
Una seconda considerazione
personale riguarda la
destinazione dei fondi. Ho letto
che è considerato un enorme
spreco “perdersi” in tematiche
che non siano strettamente
curricolari. Premesso che non
avevo e non ho alcuna competenza
istituzionale in questo settore,
sono convinto che sia necessario
nella scuola affrontare
argomenti “critici” del mondo
contemporaneo, come senz’altro
lo sono l’ambiente o la
sicurezza stradale. Tuttavia,
proprio nella riunione di
insediamento del gruppo ho
sostenuto la necessità di
effettuare una divisione dei
finanziamenti a copertura di una
iniziativa con l’Istituto Luce.
L’obiettivo sarebbe stato
realizzare “pillole” audiovisive
sulla storia del ‘900.
Iniziativa che avevamo
concordato anche con GOOGLE in
occasione della firma di un
protocollo d’intesa alcuni
giorni prima. Naturalmente tutto
questo è nei verbali della
riunione. Purtroppo per ragioni
amministrative questo non è
stato possibile e siamo rimasti
fermi con questa seconda
iniziativa.
Spero di aver fatto chiarezza su
una vicenda che è di certo
partita male e alla quale è
mancata evidentemente e da
subito, l’informazione corretta,
tassello necessario alla
costruzione di qualunque
ragionamento.
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