Commissione bilancio: alla ricerca
di come tagliare 172milioni di euro al Miur

di Lucio Ficara La Tecnica della Scuola, 6.11.2012

Entro oggi, questi sono i tempi che si sono dati in Commissione bilancio, si dovrà trovare la copertura di 172milioni di euro per compensare parte del tesoretto che il ministro Profumo si era assicurato, proponendo l’aumento del servizio settimanale dei docenti delle scuole secondarie da 18 a 24 ore.

Probabilmente in serata potremo sapere da dove verranno risparmiate le spese del MIUR, in modo da rispettare le richieste della legge spending review. Bisogna ricordare che il decreto legge n.95 del 6 luglio 2012, imponeva al MIUR risparmi di spesa per tre anni e che la prima rata di questi risparmi di spesa dovrebbe ammontare a 172milioni di euro.

Dopo i primi tentativi di trovare questi risparmi di spesa in altri ministeri, nella fattispecie in quello della difesa, adesso si sta percorrendo la strada di trovare le risorse tutte all’ interno di viale Trastevere, abbandonando l’idea di gravare eccessivamente sul personale scolastico.

Mentre la Commissione bilancio cerca i risparmi, per fare quadrare i conti, intanto la Commissione cultura ha già abrogato i commi 42,43 e 45 dell’art.3 della legge di stabilità, che hanno generato tanta indignazione da parte dei docenti. La legge di stabilità sembrerebbe mettere una toppa, anche allo spinoso caso degli inidonei all’insegnamento per motivi di salute.

Ricordiamo infatti che questa categoria di docenti, nella spending review, veniva fatta transitare, insieme agli insegnati tecno-pratici, dal ruolo di docente al ruolo di personale ata. A tal proposito la commissione cultura ha detto sì alla reintroduzione della facoltà per gli interessati di chiedere la dispensa per motivi di salute e a un piano di ricollocamento, sempre nella scuola, in base non solo alle condizioni di lavoro ma anche alle competenze professionali maturate.

Il che dovrebbe consentire a chi negli anni è stato assegnato proficuamente agli uffici amministrativi o alle biblioteche di continuare a fare lo stesso lavoro. Ora si attendono le decisioni dei relatori.