Scuola, guida al 'concorsone'
In 321mila per 11mila posti

Si parte con i test di scrematura. I quesiti riguardano quattro aree di indagine: capacità logica, capacità di comprensione testo, capacità digitali, conoscenze lingue straniere. Promossi solo i candidati che totalizzeranno il voto di 35/50. Per gli altri, responso stile Briatore: candidato prof, "sei fuori!"

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di Giovanni Rossi Quotidiano.net,  16.11.2012

Roma, 16 novembre 2012 - C'è chi sfila. Chi protesta. Chi occupa. Chi s'indigna. Ma nella scuola italiana dell'era Profumo, attraversata da tensioni molto fisiche e poco tecniche, c'è anche chi studia. Soprattutto tra i candidati al maxi-concorso per un posto in cattedra nel Belpaese dell'insegnamento, in programma da fine anno all'estate. Quasi un miraggio fuori stagione nel Paese della disoccupazione senza freni.

CAMBIO DI CLIMA - Il pubblico registro del Miur annota 321.000 iscrizioni all'albo dei sogni. Schizzinosi? Non pervenuti. E aspiranti prof naturalmente disposti a soffrire. Sia gli oltre centomila precari e supplenti, teoricamente favoriti dalla docenza intermittente sin qui sperimentata; sia i parvenu rubricati alla voce outsider: ossia quei 200.000 e passa iscritti al concorsone che a scuola non avevano più messo piede dai tempi del liceo. E che invece oggi, sull'onda della crisi, desiderano fervidamente aula e stipendio, sono disposti ad apprezzare l'antico carisma del preside e già intuiscono nel bidello un fondamentale alleato per la tutela dell'ordine pubblico.

PROTESTE - I principali sindacati della scuola, pur non potendo criticare il ministro Profumo per la scelta del procedimento selettivo (per legge la via maestra per entrare nella pubblica amministrazione), dopo tredici anni di nulla concorsuale avrebbero preferito una prioritaria sistemazione delle graduatorie a esaurimento. E così anche molti insegnanti, non più giovani, a risarcimento delle tante mazzate ricevute. Invece tutti al concorsone, tranne i neolaureati o i laureati recenti, impossibilitati a partecipare senza abilitazione all'insegnamento. Per gli attuali abilitandi, a quanto pare, ci sarà un concorso nel 2013 con 5.000 posti in palio. Ma per entrare in servizio solo nel 2015-2016. Come dire, occupazione differita. Sotto altri ministri, sotto altri governi. Troppo poco per consolarsi persino in tempi di crisi.

TUTTO INSIEME - Spicca un altro motivo di polemica: la selezione cade nell'anno di avvio del Tfo (il Tirocinio formativo attivo), parto doloroso e complicato che anche a giudizio del Cnpi (il Consiglio nazionale della pubblica istruzione) non meritava sovrapposizioni di simile entità. Senza contare che questo sarà ancora un concorsone nazionale, seppur organizzato regionalmente, e quindi senza quell'apertura alla vera autonomia degli istituti eletta ad ambizioso traguardo di comparto, oggi lontanissimo in periodo di nuovo centralismo. Insomma, su Profumo piovono rimostranze da settori scolastici diversi, talvolta reciprocamente conflittuali ma ora unificati dalla contestazione di dettaglio.

PROCEDURE SPECIALI - I posti messi in palio dal Miur saranno 11.542. La matematica è tagliente, 321.000 candidati per 11.542 posti significa che per la felicità di un solo prof (sbattuto chissà dove) saranno in trentuno a 'rosicare'. Il regolamento del concorso esalta i motivati. Quasi una gimkana intellettuale, impegnativa anche nelle sue varianti amministrative. I bocciati dei vari gradi selettivi potranno sì ricorrere al Tar, ma nelle more del giudizio non avranno diritto alla tradizionale - automatica - ammissione con riserva: dovranno invece richiedere (e ottenere) la sospensiva cautelare. Altra novità: se i tempi tra ricorso e prova selettiva fossero troppo stretti per un primo vaglio amministrativo, sarà il presidente del tribunale a concedere l'ammissione condizionata, ma sugli eventuali vincitori "con riserva" peserà l'alea del procedimento di merito sino al Consiglio di Stato.

CONVOCAZIONE IN GAZZETTA - Qualcuno ha già mal di testa? Meglio munirsi di pazienza e analgesici per mandare a mente il programma allestito dai sadici del Miur. Entro mercoledì 21 novembre i candidati potranno completare, compilare o modificare ex novo la sezione "titoli valutabili" del proprio profilo concorsuale registrato nel sito internet del ministero: tanto i titoli saranno valutati successivamente e in caso di errore l'esclusione arriverà postuma e implacabile. Salvo ritardi, due giorni dopo, venerdì 23 novembre, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il calendario della prova di preselezione con sedi e modalità di svolgimento. Una pubblicazione che avrà valore di convocazione.

QUESITI PER TUTTI - Lo stesso giorno sul sito web del ministero sarà pubblicata la banca dati dei 3.500 quesiti che a sorteggio saranno abbinati a ciascun candidato nel test di scrematura. I 50 quesiti a risposta multipla, da svolgere in 50' vigilando sui tranelli della prosa ministeriale, riguardano quattro predefinite aree di indagine: capacità logica (18 domande), capacità di comprensione testo (18), capacità digitali (7), conoscenza lingue straniere (7). Promosso solo chi totalizzerà almeno 35/50 secondo il meccanismo di un punto a risposta. Quanti saranno i superstiti? Nessuno può prevederlo, ma la mattanza stile Briatore appare plausibile: candidato prof, "sei fuori!"

CALENDARIO PROVE - I fortunati ammessi alla rumba scolastica appuntino la data: martedì 15 gennaio altra uscita in Gazzetta con il calendario della prova scritta in programma da febbraio. Alla prova scritta seguiranno un'eventuale prova pratica e una prova orale con lezione simulata di almeno 30'. Per gli aspiranti docenti - solo a questo punto - l'agognata graduatoria. Le prime 7.351 assunzioni a tempo indeterminato andranno a regime con l'inizio del nuovo anno solastico, le altre 4.191 nel settembre 2013. Ore di insegnamento: 18, come da contratto. A meno che il governo non ritenti il blitz per le 24 ore già fallito in ottobre.

SEDE DI LAVORO - Per premio non gradito - e già oggetto di fondate contestazioni - i vincitori del concorsone dovranno restare cinque anni nell'ambito provinciale in cui hanno preso servizio. Pazienza se non sotto casa. E con riparametrazione degli stipendi tuttora lontanissima. In Italia gli standard europei si applicano solo quando non danno fastidio.