Abcd”, il salone italiano dell’educazione

Dalla lavagna alla ricreazione
Oggi in classe arriva il futuro

I nuovi strumenti di comunicazione ma anche l’organizzazione delle lezioni.
Ecco la scuola 2.0 secondo il salone dell’educazione che si apre a Genova

Teodoro Chiarelli La Stampa, 14.11.2012

La scuola 2.0 è arrivata. D’accordo, gli istituti completamente digitalizzati, dove gli studenti prima di entrare strisciano il badge poi si siedono al banco, aprono il tablet e si connettono alla lavagna interattiva multimediale mentre l’insegnante rileva presenti e assenti con il registro elettronico sul computer collegato in rete, e magari utilizzano e-book, sono 17 in Italia su oltre 36 mila.

«Una piccola avanguardia - ammette Giovanni Biondi, capo dipartimento del Miur, il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca - ma con l’accordo fra ministero e regioni stiamo cercando di recuperare terreno. Investendo oltre 51 milioni, abbiamo installato durante questo anno scolastico 53.900 lavagne interattive multimediali con pc, mettendo 77 mila tablet a disposizione degli studenti. Visto che le classi in Italia sono 322 mila, quelle che hanno le “Lim” sono poco più del 17%. Ancora poche, purtroppo, le classi in cui gli alunni sono dotati di minicomputer per interagire in tempo reale: appena 2.700».

Il problema, però, è anche un altro. Moltissimi istituti scolastici italiani sono stati costruiti prima del Novecento, molti non sono neppure a norma. Edifici spesso inadeguati e fatiscenti, basati, per quanto riguarda le medie inferiori e le superiori, sul modello della classe raccolta attorno al docente. Un luogo rigido di insegnamento e apprendimento. Strutture (aule, corridoi, sala professori, aula magna, laboratori e palestra quando ci sono) che non rispondono più alle esigenze di un mondo in profonda e continua evoluzione.

Cosa significa, allora, fare lezioni con nuove modalità didattiche, risorse digitali, nuove tipologie di spazi e classi, nuove dotazioni tecnologiche e di arredo? Il Miur e l’istituto «Indire», che ad esso fa capo, offriranno le prime risposte a partire da oggi in una tre giorni organizzata alla Fiera di Genova: «Abcd», il salone italiano dell’educazione. Su un’area di 600 metri quadrati verranno ricreati i cinque ambienti sui quali dovrebbe articolarsi la nuova scuola: classe, spazio informale, spazio individuale, spazio di esplorazione e agorà. La scuola al tempo della società della conoscenza.

La classe

Presenta soluzioni modulari prestandosi a una varietà di configurazioni: dai modelli più tradizionali, banchi allineati per una lezione frontale, a modelli di lavoro in gruppi, con arredi pensati per favorire un’agile composizione e scomposizione dell’ambiente e per accompagnare l’alternarsi delle diverse attività. Sono presenti zone per la proiezione, collegamento Internet e «device» per il «one to one teaching».


Spazio informale

Avete presente la ricreazione? Cambia tutto. È l’ambiente dedicato ad attività non strutturate, senza orari, che possono avere luogo in punti diversi. Uno spazio con grandi cuscini per i momenti di pausa, per ripassare o studiare insieme, per rilassarsi e magari distendersi e leggere un libro. Un luogo dove è possibile usare il proprio «personal device» per vedere un video o comunicare con gli amici o, ancora, ascoltare musica sul proprio lettore Mp3.


Spazio individuale

In questo ambiente lo studente sviluppa un personale percorso di apprendimento. Nello spazio individuale può riflettere sulle informazioni ricevute, svolgere ricerche in autonomia col supporto di strumenti cartacei e contenuti digitali, può avere un confronto individuale con i propri docenti anche per definire percorsi di rinforzo o di recupero. A disposizione un desktop con il quale navigare e stampare.


Spazio di esplorazione

Qui lo studente attiva un approccio laboratoriale e si confronta con l’esperienza usando strumenti specifici. Osservare, raccogliere dati, analizzare, manipolare, elaborare e sperimentare sono alcune delle attività che gli alunni potranno svolgere in questo spazio. Strumenti e attrezzature potranno essere specifici per i vari ambiti disciplinari, o trasversali a essi.


Agorà

Al posto della vecchia aula magna, è il luogo per condividere eventi o presentazioni in modalità plenaria. Gli alunni possono presentare i loro lavori ad altri alunni, docenti e genitori. Si possono creare occasioni di condivisione con esperti esterni o altri soggetti in grado di fornire un contributo su temi specifici di approfondimento.

Uno spazio che si può aprire anche fuori degli orari scolastici tipici e a eventi organizzati da genitori e associazioni. Così il territorio entra nella scuola e questa si trasforma in un vero e proprio «civic center».