IL PIANO
Una buona notizia per i prof Dopo un triennio di lacrime e sangue (87 mila cattedre soppresse) per quest'anno il ministero ha annullato la cancellazione di altri duemila posti. Cambiamenti nella distribuzione della cattedre tra Centro, Nord e Sud Salvo Intravaia la Repubblica, 28.3.2012 Di questi tempi è una buona notizia: i tagli agli organici del personale scolastico sono al momento terminati. Almeno per il prossimo anno. Dopo un triennio di lacrime e sangue - 87 mila cattedre falciate dall'ex governo Berlusconi in pochissimo tempo - i sacrifici per la scuola italiana sembrano proprio cessare. Per effetto della riforma Gelmini, non ancora a regime all'elementare e al superiore, il ministero dell'Istruzione avrebbe potuto infatti tagliare per il prossimo settembre altre 2 mila cattedre, ma dalle tabelle consegnate ai sindacati del taglio in questione non c'è traccia. L'unica operazione che si è limitata a fare viale Trastevere sugli organici del personale docente è una distribuzione diversa delle cattedre tra le regioni settentrionali, centrali e meridionali. Nelle prime la popolazione scolastica conterà 23 mila alunni in più e le cattedre aumenteranno di 1.060 unità. Stesso discorso nelle regioni centrali: più 278 posti per effetto di un incremento della popolazione scolastica più contenuto. Mentre al Sud verranno tagliate 1.338 cattedre perché ci saranno 20 mila alunni iscritti in meno dell'anno in corso. A settembre, per effetto di un calo del numero dei piccoli di età compresa fra i 2 anni e mezzo e i 5 ani e mezzo, l'organico della scuola dell'infanzia verrà limato di 167 posti, ma dopo tre anni di tagli quello della scuola primaria ne recupererà 275. Anche alla scuola media l'organico si allargherà, di 342 posti, e al superiore per effetto di un contenuto calo degli alunni - meno 5 mila studenti - le cattedre diminuiranno di 450 unità. La scelta del ministro Francesco Profumo sembra un segnale di buon auspicio per la scuola. Pur non potendo largheggiare a causa della crisi, infatti, sarà possibile allentare la morsa della riforma Gelmini, che ha tagliato cattedre, ore di lezione e tutele. Il "tesoretto" di posti non sacrificati sull'altare dei risparmi potrà essere verosimilmente utilizzato dal ministero per andare incontro alle esigenze delle famiglie della scuola elementare, che chiedono qualche classe in più a tempo pieno, o per supportare quegli alunni che incontrano più difficoltà - come gli stranieri o i residenti nei quartieri più deprivati delle grandi città italiane - o, ancora, per tamponare la piaga della dispersione scolastica, fatta di abbandoni e bocciati, che costa alla collettività decine di milioni di euro ogni anno. |