IL CASO
"Più tasse sì, ma serve trasparenza" Il Ministero dell'Istruzione accoglie le proteste sui "contributi volontari" per le attività scolastiche. E chiede agli istituti di avanzare richieste nel massimo della chiarezza ed di dare precise informazioni a fine anno di come i soldi sono stati spesi Salvo Intravaia la Repubblica, 21.3.2012 Arriva la trasparenza anche sulle "tasse scolastiche". Contributi delle famiglie alle scuole ammessi anche dal ministero, ma con precisa rendicontazione a fine anno di come sono stati spesi. Viale Trastevere, dopo le proteste, ritorna sulla questione dei contributi "volontari" chiesti dalle scuole alle famiglie per assicurare una serie di attività, quasi sempre pomeridiane, che al contrario sarebbe impossibile pagare con i risicati fondi assicurati dallo Stato e dagli enti locali. E ammonisce le scuole perché siano trasparenti nella comunicazione alle famiglie e nella gestione delle risorse. Insomma, niente trucchi o "mezze" informazioni. La circolare di questa mattina, a firma di Lucrezia Stellacci, spiega perché il ministero entra del merito di una questione ormai annosa. "E' stata più volte denunciata la prassi di richiedere il versamento del contributo quale condizione necessaria per l'iscrizione degli studenti, mentre risulta spesso deficitaria l'informazione data alle famiglie - si legge nella nota - in merito alla destinazione e all'utilizzo delle somme acquisite". In particolare, "è noto il caso - continua - di un istituto che, con toni intimidatori, considera il mancato versamento del contributo come infrazione disciplinare tale da incidere sulla valutazione del comportamento degli studenti". E a tal proposito il ministero ribadisce che i contributi in questione "sono assolutamente volontari" e da tenere ben distinti dalle tasse scolastiche che, al contrario, "sono obbligatorie", ad eccezione delle casi di esonero dalle stesse. "Il contributo non potrà riguardare lo svolgimento di attività curricolari", come le lezioni. Anche se resta l'obbligo per le famiglie di rimborsare alle scuole alcune spese: come quelle per i libretti delle giustificazioni, dell'assicurazione sugli infortuni e per le gite scolastiche". I contributi volontari potranno essere utilizzati dalle scuole soltanto per ampliare "l'offerta culturale e formativa e non ad attività di funzionamento ordinario e amministrativo". Come la carta per le fotocopie o altro materiale di facile consumo, che dovrebbe essere fornito dall'ente locale. "Le istituzioni scolastiche, inoltre, dovranno improntare l'intera gestione delle somme a criteri di trasparenza ed efficienza. In particolare, le famiglie dovranno essere preventivamente informate sulla destinazione dei contributi, in modo da poter conoscere in anticipo le attività che saranno finanziate con gli stessi ed eventualmente decidere, in maniera consapevole, di contribuire soltanto ad alcune specifiche azioni". E al termine dell'anno scolastiche alle famiglie " andrà assicurata una rendicontazione chiara ed esaustiva della gestione dei contributi, dalla quale risulti come sono state effettivamente spese le somme e quali benefici ne ha ricevuto la comunità scolastica". |