Scuole dimensionate: proroga per l’inoltro
delle domande di iscrizione

di L.L. La Tecnica della Scuola, 1.3.2012

Tra le tante problematiche connesse ai processi di razionalizzazione della rete scolastica, ancora in corso di definizione, c’è l’impossibilità per molte delle scuole coinvolte di indicare il codice meccanografico, perché non ancora attribuito o perché non ancora inserito nell’anagrafe delle scuole.

Proprio per venire incontro alle istituzioni scolastiche interessate dal dimensionamento, il Miur ha deciso di prorogare al 14 marzo prossimo il termine di scadenza per l’inoltro delle domande di iscrizione alle scuole di destinazione. E con la nota prot.n. 986 del 1° marzo 2012 ha dettato istruzioni per quelle scuole il cui codice meccanografico è ancora in corso di definizione.

In particolare, nel caso in cui la scuola cambierà codice meccanografico, l'iscrizione può essere comunque trasmessa indicando il codice valido per l'anno scolastico in corso. Una volta concluse le operazioni di razionalizzazione della rete scolastica, tale codice sarà automaticamente aggiornato con il nuovo e l’istituzione scolastica interessata dovrà semplicemente verificare il corretto inserimento delle iscrizioni sul nuovo codice.Ma può verificarsi anche un’altra ipotesi e cioè che la scuola sia di nuova istituzione: in questo caso è necessario, per poter procedere all’inoltro di tutte le domande, che la scuola di partenza lasci vuoto il campo previsto per il codice scuola utilizzando la voce "nessuna scelta comunicata", e inoltri la documentazione cartacea alla scuola di destinazione. Una volta che quest’ultima riceverà il nuovo codice meccanografico attivo per l'a.s. 2012/13, sulla base delle domande cartacee pervenute, potrà prendere in carico le nuove iscrizioni utilizzando un’apposita funzione.

Ebbene, nel 2010 sono stati 1 milione 422 mila i lavoratori parasubordinati. Il 46,9%, pari a 676 mila unità, erano collaboratori a progetto (co.co.pro.) e hanno percepito un reddito medio annuo lordo di 9.855 euro. Il 35,1% dei co.co.pro. aveva un’età inferiore ai trent’anni e il 28,7% tra i 30 e i 39 anni. L’84,2% dei co.co.pro. (569 mila lavoratori) era caratterizzato da un regime contributivo esclusivo, non aveva quindi un’altra occupazione, e ha percepito un reddito medio annuo scende a 8.500 euro (sempre lordi).

Il secondo aggregato di parasubordinati per consistenza numerica comprende quasi 500 mila contribuenti alla gestione Inps, composto da amministratori e sindaci di società, con età media sensibilmente più elevata rispetto ai co.co.pro e con un reddito medio significativamente superiore, pari a oltre 31.000 euro annui. Va infine aggiunto un ulteriore gruppo di contribuenti meno omogeneo (collaborazioni occasionali, dottorati di ricerca, borse di studio, collaborazioni presso la P.A., ecc.), composto da 270 mila lavoratori, con un reddito medio annuo pari a poco più di 11.000 euro.

Nel periodo 2005-2010 il numero dei parasubordinati ha subito un andamento leggermente ciclico. Negli anni di crescita economica, 2006 e 2007, si sono raggiunti i valori massimi mentre si è registrata una lieve diminuzione nel biennio 2009-10. Complessivamente gli uomini rappresentano circa il 58 % del totale, con un reddito medio quasi doppio rispetto a quello delle donne.

Alcuni indicatori ricavati dall’indagine Isfol consentono di verificare il grado di subordinazione al quale è sottoposta la prestazione lavorativa resa dai parasubordinati. L’Istituto evidenzia che “oltre il 70% dei collaboratori è tenuto a garantire la presenza presso la sede di lavoro, il 67% ha concordato un orario giornaliero con il datore di lavoro e il 71% utilizza nello svolgimento della prestazione mezzi e strumenti del datore di lavoro. Inoltre, più del 70% dei collaboratori dichiara che la forma di contratto non deriva da una sua scelta, ma da una richiesta del datore di lavoro”. Ecco perché i giovani dovrebbero abbandonare l’idea del posto fisso…..