Fioroni: sulla scuola così non va Votata la fiducia al governo sul decreto Semplificazioni, quando poi si è trattato di approvare l'articolo 50 del provvedimento in 22 del Pd si sono alzati e se ne sono andati. Disattenzione? «Ma no, era tutto organizzato», risponde Beppe Fioroni A.R. ItaliaOggi, 20.3.2012
Votata la fiducia al governo sul decreto Semplificazioni, quando poi
si è trattato di approvare l'articolo 50 del provvedimento in 22 del
Pd si sono alzati e se ne sono andati. Disattenzione? «Ma no, era
tutto organizzato», risponde Beppe Fioroni, responsabile welfare dei
democratici, ex ministro dell'istruzione del governo Prodi.
Risposta. Avevamo chiesto che nelle Semplificazioni si
introducessero degli elementi di discontinuità sulla scuola. E
questo alla fine non è avvenuto, anzi. Il problema grave è che, con
l'attuale formulazione, la programmazione ordinaria dell'organico
non dipenderà più dal fabbisogno di istruzione ma dal tetto alla
spesa imposto dal decreto Tremonti. Il diritto all'istruzione è un
diritto sacrosanto, che non può essere subordinato al rispetto di
una manovra di contenimento della spesa. Ed è quello che invece è
avvenuto con la riformulazione dell'articolo, dopo l'intervento in
commissione del sottosegretario Polillo.
R. Fatti salvi i risparmi di Tremonti! Questo significa che se ci
saranno più ragazzi a scuola, perché in Italia aumentano gli
immigrati, perché si fanno più figli, questi non avranno diritto ad
avere più insegnanti. Altro che le attuali classi pollaio. E il
danno sarà doppio per le scuole di isole e piccoli comuni, già in
sofferenza. R. Ma non c'entra nulla! Qui si è intaccato il criterio di formazione dell'organico che ha sempre seguito naturalmente l'andamento demografico. Non ci sono assunzioni in più da coprire. Per queste serviranno nuovi finanziamenti. D. L'emendamento non sarà anche un po' colpa del Pd che ha posizioni non sempre univoche sulla scuola?
R. Guardi, se c'è un settore su cui il Pd è granitico è la scuola.
Io ho spiegato le ragioni del nostro dissenso in aula e tutto il
gruppo pd in commissione istruzione si è comportato di conseguenza
al momento del voto.
R. Il governo ha due strade: abrogare ciò che il sottosegretario
Polillo ha immesso alla camera oppure sopprimere l'articolo e
presentarlo ex novo, garantendo il diritto costituzionale all'istruzione. R. Il testo così com'è rappresenta un problema grave e va corretto. |