Organici 2012 e il coraggio dei numeri:
in Sicilia 349 posti in meno, in Emilia 392 in più

 Tuttoscuola, 29.3.2012

Anche se le tabelle degli organici 2012-13 non sono ancora ufficiali, c’è conferma dei dati riportati da alcune fonti sindacali e anticipati alcuni giorni fa da Tuttoscuola.

Il Miur, confermando la scelta di maggiore equità già avviata lo scorso anno, ha assegnato gli organici per il 2012-13, tenendo conto effettivamente dell’andamento demografico, con conseguente ridistribuzione dei posti tra le diverse aree territoriali interessate al decremento o all’incremento del numero di alunni.

Anche se questo comporterà inevitabili reazioni da parte di quei territori che perderanno posti con il parlamentare di turno che parlerà di scelte punitive, ecc. ecc.

Il Sud e le Isole, a causa del cronico decremento di alunni, perderanno classi e, quindi, posti di insegnante. Tutto il contrario di quello che capiterà al Nord e al Centro.

Questo coraggio dei numeri prevede, ad esempio, che in Sicilia si perdano 349 posti, di cui 246 negli istituti di istruzione secondaria superiore, 36 nelle scuole media, 8 nelle scuole primarie e 59 nelle scuole dell’infanzia. In Puglia se ne andranno 289 posti: 123 nelle superiori, 36 nelle medie, 62 nelle primarie e 68 nella scuola dell’infanzia.

La Calabria cederà alle scuole di altre regioni 277 posti: 149 nelle superiori, 48 nelle medie, 14 nelle primarie e 66 nell’infanzia.

È particolare la situazione della Campania che perde nel complesso 214 posti, ma, mentre registra un decremento nelle superiori di 126 unità, di altrettanti nella scuola dell’infanzia e di 50 nella scuola primaria, ha un incremento di posti nella scuola secondaria di I grado (+88).

Per completare il quadro di chi perde posti – sempre al Sud e nelle Isole – è da registrare una diminuzione complessiva di 112 posti in Basilicata, 39 in Molise, 32 in Sardegna e 26 in Abruzzo.

Tutti quei posti cancellati al Sud e nelle Isole emigrano (ovviamente non con gli insegnanti che in diversi casi potrebbero andare ad infoltire il numero dei soprannumerari) al Nord e al Centro.

In questo modo, per citare gli incrementi maggiori, l’Emilia Romagna avrà 392 posti in più, la Toscana 226, la Lombardia 218, il Piemonte 182 e il Veneto 173.