RSU/1.
Un confronto acceso

da TuttoscuolaNews, n. 526 5.3.2012

Da lunedì 5 a mercoledì 7 marzo circa un milione tra docenti e personale ATA sono chiamati a eleggere i componenti delle RSU in tutte le istituzioni scolastiche.

L’elettorato attivo è esercitato da tutto il personale a tempo indeterminato e da quello a tempo determinato fino alla fine dell’anno scolastico. Quello passivo è invece riservato al solo personale a tempo indeterminato, che dovrebbe restare in carica per l’intero mandato pluriennale (a meno di trasferimento di sede o altro).

All’appello, rispetto alle precedenti elezioni del 2006, mancano più di centomila elettori, corrispondenti ai posti di organico soppressi dai vari governi succedutisi negli ultimi cinque anni. Tenuto conto dei pensionamenti intervenuti in questo periodo e delle decine di migliaia di nuovi ingressi nel mondo della scuola si può stimare in almeno 200.000 il numero di elettori che votano per la prima volta o votano con una posizione giuridica diversa, essendo passati a tempo indeterminato.

Quanto influiranno queste variazioni del corpo elettorale sull’esito delle votazioni? Si confermerà l’elevata percentuale di votanti, che nel 2006 sfiorò l’80%? È chiaro che un eventuale calo dei votanti, se consistente, indebolirebbe la rappresentatività delle RSU e viceversa.

La campagna elettorale è stata vivace, e non priva di asprezze polemiche tra i diversi sindacati confederali (Cgil, Cisl. Uil) e autonomi (Snals, Gilda) attualmente ‘più rappresentativi’ avendo superato la soglia del 5% nelle precedenti consultazioni.