Semplificazioni, doccia fredda dal governo
Un emendamento prevedeva la copertura con i
rincari di Barbara Corrao Il Messaggero, 7.3.2012 ROMA - Stop sulle assunzioni nella scuola. I 10.000 nuovi ingressi, tra docenti e personale tecnico-amministrativo, destinati ai ragazzi bisognosi di sostegno e necessari per rafforzare il tempo pieno, non superano l’esame sulla copertura della commissione Bilancio. Non superano, in particolare, il niet del governo che in un primo momento aveva accettato la modifica ma poi, con l’intervento del sottosegretario al Tesoro Gianfranco Polillo, ha messo il veto. E il testo del decreto sulle semplificazioni, che aveva appena ottenuto il primo via libera in commissione Attività produttive, alla Camera, fa dietrofront. Ritorna in commissione per un nuovo esame durante il quale si cercherà di far quadrare i conti. Operazione difficile, se non impossibile, perché per finanziare l’emendamento voluto dal Pd sulla scuola occorrono 350 milioni che si pensava di recuperare da un lato con l’aumento delle aliquote su birra e alcolici (100 milioni); dall’altro andando a raschiare l’aumento di gettito previsto su giochi e lotterie (250 milioni).
Il colpo di scena sulla scuola era atteso.
La modifica, voluta dal relatore Pd Oriano Giovanelli e osteggiata
dal relatore Pdl Stefano Saglia, andava a intaccare i tagli della
riforma Gelmini. La Lega (è suo il presidente della Commissione,
Manuela Dal Lago) non aveva mancato di accusare la maggioranza di
avere trasformato il testo in un «decreto omnibus». Il provvedimento
aveva appena ottenuto il primo via libera in commissione e si
preparava ad affrontare l’aula stamattina, ma ora subirà qualche
ritardo. Già si parlava, comunque, di un nuovo voto di fiducia per
limitare le modifiche a quelle concordate in commissione. Tanto che
il voto dell’assemblea di Montecitorio era previsto tra oggi e
giovedì. Le novità non mancano. Dal 2014, infatti, le comunicazioni con la Pa dalle denunce, alle istanze ai versamenti fiscali, contributivi, etc. dovranno avvenire «esclusivamente» attraverso «i canali telematici e la posta elettronica certificata». L’emendamento è dell’ex-ministro Renato Brunetta che ha sottolineato la «grande soddisfazione per l’approvazione». Anche multe e carte da bollo potranno essere pagate online tramite Bancomat e carte di credito. Con una novità dell’ultima ora è stato poi modificato l’accesso all’ultimo miglio della rete fissa di telecomunicazioni: il costo offerto da Telecom Italia dovrà essere disaggregato in modo che gli operatori concorrenti possano, eventualmente, rifiutare servizi non richiesti. «Abbiamo riaperto la concorrenza», affermano l’ex-ministro Paolo Romani e Stefano Saglia. Per il Pd invece è positiva «la correzione che impedisce che la concessione dei beni confiscati alla mafia sia onerosa». Soddisfatti, inoltre, i democrat per l’emendamento del governo che esclude «ulteriori semplificazioni sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro». |