La polemica sulla questione pensioni scuola.
I Sindacati annunciano ricorsi

di Marcello Tansini Business on line, 28.3.2012

Scade il 30 marzo il termine per la domanda di pensione del personale della scuola e le polemica sulla questione dei nati nel 1952 invece di scemare si acuiscono sempre più, tanto che i sindacati annunciano di agire per vie legali.

Le proteste sono contro la norma che di fatto impedisce al personale della scuola che matura i requisiti pensionistici previsti dall’ordinamento prima dell’entrata in vigore del nuovo decreto legge 2011 (quote, anzianità pensionabile a 40 anni e 65 anni di età) nel periodo primo gennaio-31 agosto 2012 di cessare dal servizio dal primo settembre con diritto alla pensione.

Il Pd ha presentato un'interrogazione con la richiesta, per il personale della scuola, di uscire dal lavoro il 31 agosto 2012, ma il viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali Martone ha risposto in maniera negativa.

L'On. Manuela Ghizzoni, capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, ha infatti comunicato “Martone non riconosce la specificità del comparto scuola in ambito pensionistico, nonostante l'esistenza di un solo giorno di uscita dalla scuola: la continuità didattica da sempre vincola un docente a concludere l'anno scolastico indipendentemente dal giorno in cui ha maturato i requisiti per la pensione”.
Le Organizzazioni Sindacali, però, da parte loro, annunciano battaglia attraverso i ricorsi, a partire dalla Uil Scuola che ritiene inaccettabile questa decisione del governo che penalizza i lavoratori del nostro settore in modo particolare, creando disparità.

Sul piano politico la Uil Scuola ha condotto iniziative volte a modificare questa situazione, che si sono concretizzate con la presentazione di un emendamento in sede di conversione del decreto legge, emendamento non approvato. Ora la Uil scuola si fa promotrice di ricorsi al TAR Lazio per tutelare le persone danneggiate da questo provvedimento.