No ai compiti a casa. In Francia Tuttoscuola, 28.3.2012 Poco meno di mezzo secolo fa, quando il ministero dell’istruzione disponeva comportamenti e modalità organizzative nella vita scolastica, veniva diramata una circolare sui compiti a casa, in cui se ne vietava l’assegnazione nei giorni che precedevano le festività. Implicitamente si confermava la prassi didattica dei compiti a domicilio nei giorni feriali. Rispondendo ad una interrogazione parlamentare, il Ministero nel 1965 affermava che “l’attività di studio in ore extrascolastiche è, in una certa misura, ineliminabile”. In materia di compiti a casa il ministero negli anni successivi non modificò la sua linea. Con l’arrivo dell’autonomia scolastica nel 2000 il problema dei compiti a casa è stato rimesso alle scelte didattiche delle scuole. Ma certamente il problema esiste con episodi di singoli genitori che a volte protestano per carichi di lavoro a domicilio ritenuti eccessivi. In Francia, come riferisce oggi il Corriere della sera, i genitori hanno deciso due settimane di protesta per ottenere la completa eliminazione dei compiti a casa. Si tratta di una rivendicazione che potrebbe avere emuli anche da noi. L’istruzione è compito della scuola: ci pensino, dunque, gli insegnanti, senza scaricare oneri impropri sui genitori che, dopo il lavoro, vogliono essere liberi di godersi i figli senza altri assilli imposti dall’esterno. Date alla scuola quel che è della scuola, date alla famiglia quel che è della famiglia. Ma davvero l’istruzione deve essere di esclusiva competenza della scuola?
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