Dispersione e bullismo, al Sud di A.G. La Tecnica della Scuola, 12.5.2012 Se ne è parlato il 10 maggio a Napoli, nel corso di un seminario. Presentato il progetto Di.Sco.Bull, attraverso cui cercare di ridurre l’abbandono alle superiori: in Campania gli studenti che lasciano prima di conseguire il titolo sono il 30%, contro una media nazionale del 26%. Prevenire e contrastare i fenomeni della dispersione scolastica e del bullismo nelle scuole. L’obiettivo è comune a tante realtà formative. Ma in quelle dove le istituzioni hanno grandi difficoltà ad imporsi su malavita e devianza, riuscire a raggiungere dei risultati può essere davvero difficoltoso. In particolare al Sud.
Se ne è parlato il 10 maggio a Napoli, nel corso di un seminario,
terza tappa di un ciclo di incontri organizzato per fare il punto
sulle attività realizzate e divulgare i risultati raggiunti (i
precedenti incontri sullo stesso tema erano tenuti a Bari e a Reggio
Calabria). Durante il seminario è stato presentato il progetto
'Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi per i giovani?',
divulgato con l'acronimo Di.Sco.Bull, finanziato con oltre 2,8
milioni di euro dal Programma Operativo Nazionale -Sicurezza per lo
Sviluppo - Obiettivo Convergenza 2007-2013 guidato dall'Autorità di
Gestione, prefetto Nicola Izzo. Maria Ludovica De Caro, direttore della Segreteria tecnica del Pon Sicurezza, ha ricordato come "il bullismo e l'abbandono scolastico sono fenomeni di degrado dei valori sociali. Sta a noi istituzioni - ha aggiunto - aiutare a trovare i mezzi per sostenere programmi di reinserimento, mentre gli operatori hanno il compito di capire le cause e fornire strumenti di recupero". Nella regione Campania sono stati coinvolti gli studenti dell'Istituto tecnico commerciale 'Gallo' di Aversa (Caserta), dell'Istituto di'Istruzione superiore 'Sannino-Petriccione' di Napoli (quartiere Ponticelli) e dell'Istituto professionale per i servizi commerciali e turistici 'Miano'(quartiere Scampia), sempre situato nel capoluogo campano. Nell'ambito del progetto Di.Sco.Bull. sono stati attivati nei tre istituti campani altrettanti centri che erogano servizi di ascolto e sostegno, recupero e aiuto allo studio, per gli studenti, le famiglie, i docenti. Le strutture, nelle quali opera un'equipe con competenze socio-psico-pedagogiche, aperte al territorio, intendono agire in rete con enti e servizi esistenti, al fine di garantire la circolarità delle informazioni e l'ottimizzazione di risorse e opportunità. "Quella di oggi è la tappa di un percorso di particolare spessore e significato per Napoli e per l'intero Mezzogiorno - ha detto il prefetto di Napoli, Andrea De Martino -. Il disagio giovanile è un problema complesso e articolato. L'iniziativa odierna si va ad intrecciare con altri progetti già attivi nel nostro territorio". Secondo recenti dati Censis, presentati al seminario, alle superiori in Campania la dispersione è ancora del 30%. A Napoli, in particolare, si disperde il 35,2% degli studenti iscritti, contro una media nazionale del 26%. I giovani a maggior rischio di marginalità sono quelli iscritti agli istituti d'arte e ai professionali e quelli iscritti agli istituti tecnici. |