Il ministro Profumo e la scuola di Vincenzo Pascuzzi, 29.5.2012
Savona amara.
Contestato il ministro Profumo nella sua Savona. Ce lo dice il
Secolo XIX. Al ministro i genitori rimproverano: «Un atteggiamento
che rivela una mancanza totale di conoscenza della realtà della
scuola italiana degli ultimi dieci anni» (1). E lui replica dando la
colpa ai media e ai giornalisti (2). Retribuzioni. Ancora Hollande, oltre a potenziare la scuola, ha ridotto del 30% il suo stipendio, e quello dei suoi ministri. Ora il presidente francese, invece di 19.331 euro mensili, ne percepirà solo 13.532. Niente di simile (... ancora?) da noi dove perfino i consiglieri regionali percepiscono una retribuzione paragonabile, se non superiore a quella di Hollande. E in ambito Miur i Capi Dipartimento (prima era uno solo, ora sono diventati tre!) percepiscono ciascuno retribuzioni lorde annue comprese tra i 204 e i 252mila euro. Le più modeste retribuzioni dei 27 Direttori Generali variano da 142 a 183mila euro all'anno (3). Pochi laureati. Preziose e utili le osservazioni e le precisazioni del prof. Giuseppe Bertagna (4) in relazione alle percentuali di laureati italiani nei confronti europei e internazionali. Pur essendo da tempo nota questa situazione, l'Italia (o il nostro Paese) mantiene al riguardo una rassegnata inazione: non esistono iniziative o programmi governativi o ministeriali per recuperare o ridurre gradualmente il gap. Se ne parla di quando in quando. Idem per l'orientamento fra licei, tecnici, professionali. Permane una situazione caratterizzata da una reale gerarchia qualitativa ormai ingessata, solidificata e dannosa: prima i licei, poi i tecnici, ultimi i professionali. Un circolo vizioso a favore dei licei. Priorità. Peraltro, il problema del numero, della percentuale, del tipo e qualità dei laureati si dovrebbe collocare al terzo posto in una ipotetica graduatoria di priorità del settore istruzione o della conoscenza. Al primo posto si colloca il problema delle risorse economiche (non) destinate o investite in istruzione, e al secodo posto c'è la situazione della dispersione scolastica. Anche su questi due fronti si registra l'inerzia governativa e la conseguente (?) inazione ministeriale. Anche di ciò, al più se ne parla. Il collegamento tra le tre questioni (risorse, dispersione, laureati) è evidente. In particolare, la riduzione della dispersione porterebbe anche - dopo un po' di anni - all'aumento fisiologico dei laureati.
Dispersione.
Ma, s'è già detto, non c'è nessun impegno governativo, o se
ne parla solamente, o ci si affida a fantomatici progetti-placebo,
di sola facciata, o altrimenti diretti. E' il caso del progetto "Discobull"
(aprile 2011-marzo 2013), di per sé valido e rispettabile,
nell'ambito del Ministero dell'Interno (5) (6), ma che l'attuale
ministro dell'Istruzione - sembra - stia riesumando o divulgando
come iniziativa propria del Miur contro la dispersione scolastica
(7). Profumo è incorso in un abbaglio, una svista, o è stato indotto
in errore? Infatti solo pochi giorni fa, a Palermo, presente il
presidente Napolitano, il ministro ha citato: "i progetti per la
legalità che abbiamo avviato nelle scuole" e "un
progetto
all'I.C. Giovanni Falcone allo Zen" (8). Ora di quest'ultimo
progetto allo Zen, non esiste altra traccia al di fuori delle parole
del ministro stesso. Mentre "i progetti per la legalità" dovrebbero
forse riferirsi al citato "Discobull". Utile e opportuna sarebbe una
nota chiarificatrice del Miur.
(2) Scuola, macché problemi «La colpa è dei giornalisti» (3) Retribuzioni annue lorde dei Dirigenti del Ministero dell'Istruzione (4) Bertagna: pochi laureati? I nostri giovani sono "vittime" dei licei (6) Discobull. Progetto promosso dal Ministero dell'Interno (7) Dispersione e bullismo, al sud arrivano nuovi progetti per contrastarli |