Dibattito sul LES/2. da TuttoscuolaNews, n. 538 28.5.2012 Un’alternativa radicale al passaggio dell’opzione economico-sociale allo status di Liceo sarebbe quella di prevedere l’insegnamento/apprendimento delle principali discipline caratterizzanti questo specifico percorso di studio, e in particolare dell’economia e del diritto, in tutte le tipologie di scuola secondaria superiore, compresi gli istituti tecnici e professionali. Se è vero, come si sostiene da molte parti, che la conoscenza della problematica economico-giuridico-finanziaria è diventata fondamentale e imprescindibile per i cittadini del nostro tempo allora la via maestra non sarebbe quella di irrobustirne la presenza in particolari indirizzi (con caratteristiche via via più professionalizzanti passando dai licei agli istituti tecnici e professionali), ma piuttosto quella di inserirne gli elementi essenziali in tutte le scuole secondarie superiori, a fianco di altre discipline comuni a tutti i percorsi, dall’italiano alla matematica, dalle scienze naturali alla lingua straniera. Fu questa la scelta dei cosiddetti programmi Brocca, dal nome del sottosegretario che presiedette l’omonima commissione dal 1988 al 1994, che inserì due ore settimanali di ‘Diritto ed Economia’ nell’area comune del biennio unitario iniziale, area adottata anche dagli istituti professionali in via ordinaria oltre che in numerosissime sperimentazioni. Ma né la riforma Moratti né le successive revisioni Fioroni e Gelmini confermarono questa impostazione. E’ vero che dalla riforma Moratti in avanti lo spazio orario dei piani di studio è diminuito (dalle 34 ore settimanali dei programmi Brocca fino alle attuali 27 (biennio iniziale)-30 ore. Ma è altrettanto vero che è stata fatta la scelta di escludere le discipline ‘storiche’ Diritto ed Economia, e in generale la problematica economico-giuridico-sociale, dal nucleo degli obiettivi di apprendimento comuni ai diversi indirizzi, riservandola solo ad alcuni. Una decisione di cui tutto si può dire, tranne che sia stata lungimirante. |