Riconversione sul sostegno.
Lettera al Ministro Profumo

inviata da Giuseppe Francesco Simone, 18.5.2012

Ill.mo Signor ministro Profumo,

la esorto a non cestinare ma leggere con grande attenzione le e-mail che molti colleghi docenti di sostegno precari (e anche di ruolo) le stanno inviando in questi giorni. E' suo dovere rispondere in modo chiaro e soprattutto onesto agli interrogativi che le poniamo.

Il livello di civiltà di un grande Paese, così come le potenzialità di uno sviluppo o crescita futuri si misurano anche attraverso il fondamentale parametro del modo in cui si trattano gli individui più deboli e svantaggiati, soprattutto quando questi appartengono alle nuove generazioni, a quel popolo di giovani individui cui Lei ha affermato agli esordi della sua nomina di tenere tanto.

I nostri ragazzi disabili non sono vuoti a perdere o merce da vendere per tappare i buchi delle casse dello stato. Non è giusto risparmiare sulla loro pelle. Sono persone molto sensibili e fragili non solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente; per questo meritano il meglio dalla scuola pubblica italiana e cioè di essere seguiti da insegnanti che svolgono il proprio lavoro con competenza, dedizione e passione.
Vi sono docenti specializzati sul sostegno da anni, insegnanti a tempo indeterminato e determinato molto preparati e competenti avendo maturato una spesso ultradecennale esperienza sul campo lavorando con ragazzi disabili, esperienza che nessun corso “on line” potrà mai dare.

I docenti in esubero sono degli ottimi professionisti e indubbiamente ben preparati nella loro materia e sono sicuramente delle importanti risorse per la scuola. Pertanto dev’essere possibile realizzare un’idea migliore di quella di riconvertirli sul sostegno.

Razionalizzare le risorse non significa deviarne la naturale destinazione, bensì utilizzarle nel modo più ragionevole.

Anche i docenti precari sono risorse della scuola pubblica. Per formarli si è speso tanto sia in termini di tempo, di fatica, di sacrifici, di denaro privato ma anche pubblico. Volete prendervi la responsabilità di gettare tutto alle ortiche?

Nessuna azienda al mondo si impegnerebbe in una pluriennale formazione teorico-pratica dei suoi dipendenti per poi licenziarli a cuor leggero.

Signor ministro, lei che è un tecnico e che è stato appunto nominato per la sua competenza nella formazione dei giovani, non rimanga sordo alle richieste che noi docenti di sostegno precari le rivolgiamo, come molti suoi predecessori politici hanno fatto in passato.

Le chiediamo di ritirare il decreto direttoriale n. 7 del 16/4/2012 concernente i corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno destinati al personale docente in esubero, il quale si configura come un atto di grave ingiustizia nei riguardi dei ragazzi disabili e di prepotenza e violenza morale verso la categoria cui siamo orgogliosi di appartenere. Grazie.

Distinti Saluti

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Giuseppe Francesco Simone

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