Il killer di Brindisi ha un volto
Oggi il funerale di Melissa

Rientro anticipato del premier Monti che forse sarà a Brindisi.
La Procura: pista più probabile gesto isolato individuale

 TM news, 21.5.2012

Roma, 21 mag. (TMNews) - Si terranno oggi pomeriggio a Mesagne i funerali di Melissa Bassi, la studentessa di 16 anni morta sabato nell'attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Il sindaco di Brindisi, Cosimo Consales, ha deciso il lutto cittadino invitando tutti i cittadini ad esporre un fiore bianco alle finestre. Il presidente Mario Monti, rientrato in anticipo dal vertice Nato di Chicago, è probabile che sia presente alle esequie.

Intanto ha un volto il killer della scuola, ripreso da una telecamera mentre preme il telecomando. Esperti del Ros e dello Sco intanto sono all'opera e, incrociando le immagini del video del chiosco di panini davanti alla scuola e alcune testimonianze, gli investigatori stanno lavorando su un primo identikit dell'uomo che avrebbe fatto esplodere tre ordigni davanti all'Istituto Morvillo Falcone: bianco, tra i 50 e i 55 anni. Vestito con una giacca scura e pantaloni chiari, ai piedi scarpe da ginnastica, a quanto si apprende sono questi al momento i primi risultati.

Le immagini del video ritraggono l'uomo che aziona il telecomando, ma sarebbero troppo sgranate per identificare i lineamenti del volto. In ogni caso gli elementi delle immagini sono e saranno confrontati anche con le testimonianze raccolte, spiegano fonti qualificate. Resta anche aperta l'ipotesi che l'attentatore sia stato aiutato, ad esempio nel trasporto del cassonetto.

Le telecamere, forse prima fra tutte quella del chiosco di panini all'angolo sinistro davanti all'ingresso dell'istituto, dove passano le ragazze ogni mattina, ha ripreso "buone immagini, immagini significative, a bassa risoluzione ma sulle quali stanno lavorando gli esperti. Immagini girate di giorno. Immagini che accreditano l'ipotesi che l'ordigno sia stato azionato da un telecomando", ha spiegato il procuratore di Brindisi Marco Di Napoli in una conferenza stampa.

Immagini "terribili" ma che "hanno aperto uno spiraglio di luce", e ora "l'ipotesi più accreditata in termini di probabilità è che si sia trattato di un gesto isolato, individuale", ha aggiunto il procuratore. Un quadro che smorza la paura che si respira densa da ieri, non solo a Brindisi. E sembra esserci un primo identikit: il procuratore non vuole sbilanciarsi ma quelle immagini sono "buone, importanti" e si vede "un uomo, non un giovane", che "dalle caratteristiche somatiche non sembra uno straniero".

"Non abbiamo nomi e cognomi non c'è nessuno scritto nel registro degli indagati", poi frena: "Stiamo lavorando".

Sono ancora al lavoro gli artificieri ma frammenti dell'innesco sono stati ritrovati e sarebbero sufficienti per ipotizzare un congegno a distanza, con un dispositivo volumetrico: "Stiamo aspettando ulteriori accertamenti ma è probabile che si tratti di un innesco con contatto visivo, è possibile che il telecomando abbia innescato un dispositivo cd volumetrico che poi interagisce ed esplode al primo passaggio delle persone", ha spiegato il pm di Brindisi.

L'uomo quindi potrebbe aver aspettato poco distante, in sicurezza, ma in modo da vedere la zona e l'ingresso della scuola accanto al quale aveva posizionato il cassonetto blu con le tre bombole gpl pronte ad esplodere. Anzi, probabilmente è stato azionato prima, quando ha visto le ragazze uscire dall'autobus, poi il sensore è scattato quando le prime studentesse sono passate, e l'esplosione le ha lacerate.

Le ragazze quindi erano l'obiettivo "non una sola in particolare", ha spiegato Di Napoli, argomentando: "Il gesto quindi sembra collegato alla scuola e ai ragazzi". E' certo che "c'era una "volontà stragista", tant'è che è questo il reato doloso per cui la procura procede. Ma la dinamica delle immagini e le caratteristiche dell'innesco e la preparazione dell'attentato fanno pensare ad "un gesto isolato, un gesto individuale è questa l'ipotesi più plausibile" e che non sarà ripetuto "non sembra un killer seriale".

Non si esclude che altri lo abbiano aiutato, ma "è possibile che abbia fatto tutto da solo e confezionato l'ordigno in casa", sottolinea pm. Anche il cassonetto blu verticale con le ruote dove erano messe le bombole poteva spostarlo da solo "non è dell'azienda di nettezza urbana", e "i due cassonetti storici della scuola stavano al loro posto". E' un cassonetto che "si può acquistare" e su questo anche si stanno muovendo gli investigatori e "con ogni probabilità - ha aggiunto il pm, dato il dispositivo 'volumetrico' - cassonetto è stato portato carico a ridosso dell'evento". Poco prima delle 7.42 quindi. E qui qualcuno potrebbe averlo anche notato quell'uomo. Gli inquirenti non si sbilanciano ma ci sarebbero testimoni, alcuni ritenuti più credibili e significativi.

Su chi sia l'autore, dice qualcosa anche quel terribile ordigno che ha lanciato schegge e frammenti fino a 500 metri di distanza: "E uno che conosce l'elettronica, il congegno non è alla portata di tutti, non è particolarmente difficile da assemblare ma servono particolari conoscenze".