IL CASO
Prof, torna l'obiettivo assunzione Incontro del ministro Profumo con i sindacati e l'annuncio della disponibilità di circa 20mila cattedre. Con concorso, ma riconoscendo chi già insegna a tempo pieno. I rappresentanti scuola: "Decidere subito sui modi d'ingresso" Salvo Intravaia la Repubblica, 6.5.2012 Comincia a prendere forma il nuovo reclutamento targato Profumo. Venerdì scorso, i tecnici del ministero dell'Istruzione hanno illustrato ai sindacati della scuola l'ipotesi di reclutamento messo in piedi dopo la riforma Gelmini. E oggi il ministro Francesco Profumo ha confermato, in una intervista al Corriere della Sera, che occorre sbloccare la partita del reclutamento. "E' positivo che si sia cominciato a parlare - dichiara Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola - di concorsi e che si voglia riconoscere il lavoro di migliaia di insegnanti che hanno lavorato e servito la scuola pubblica in questi anni anche senza abilitazione". "L'importante - continua Massimo Di Menna, della Uil scuola - è che il tutto venga formalizzato al più presto con un provvedimento del governo o del ministro stesso e che l'eventuale bando per un concorso esca prima delle prove del Tfa". La questione del reclutamento nella scuola è una specie di bomba ad orologeria, perché in questo momento di crisi, in cui la disoccupazione cresce a ritmi incalzanti e la piaga dei suicidi sta funestando il Paese, riuscire ad acciuffare un posto fisso è una specie di miraggio. Anche nella scuola. Alla partita sono interessati i 230 mila precari, ormai storici, delle graduatorie ad esaurimento, i circa 10 mila "invisibili", che hanno insegnato senza abilitazione e tutti i laureati che concorreranno alle selezioni per i Tirocini formativi attivi, i Tfa. Ma andiamo con ordine e facciamo un passo indietro. La riforma della Formazione iniziale varata dal precedente governo prevede che in futuro per insegnare occorre conseguire innanzitutto una laurea quinquennale. Soltanto dopo i docenti della scuola media e superiore potranno partecipare al Tfa e conseguire l'abilitazione. Ma prima che si abbiano i nuovi laureati secondo il modello Gelmini passeranno almeno 5 anni. Nella fase transitoria, il ministero ha stabilito che i possessori di una laurea che dava l'accesso al concorso secondo le modalità stabilite da un decreto del 1998, potranno partecipare ad una selezione a numero chiuso per accedere ad un Tfa di un anno. E dopo un esame finale acquisiranno l'abilitazione all'insegnamento. Per l'anno accademico 2012/2013 sono stati messi in palio 4.275 posti per insegnare alla scuola media e 15.792 posti per la scuola superiore. Durante l'incontro di due giorni fa a viale Trastevere, i tecnici del ministero hanno illustrato un meccanismo di reclutamento che procede su un doppio binario. Il primo dovrebbe essere destinato a coloro che hanno insegnato senza abilitazione per almeno tre anni (o 360 giorni effettivi). Questi ultimi non hanno infatti nessuna intenzione di partecipare ai test di ammissione ai Tfa previsti dal ministero a luglio, in quanto hanno già fatto esperienza sul campo. E il ministero sembra intenzionato a valutare la possibilità di ammetterli al corso per i Tfa di un anno "fuori quota". Il secondo passo è bandire un concorso a posti, riservato a tutti gli abilitati. Ma per quanti posti? Attualmente, tra pensionamenti e tagli, sono disponibili 24 mila cattedre e il piano triennale di assunzioni varato nel 2011 prevede di assegnarle tutte. Di queste, tuttavia, metà - 12 mila circa - andranno ai 230 mila precari iscritti nelle graduatorie provinciali. Una quota imprecisata andrà a coloro che hanno vinto i concorsi, del 1999 o precedenti, ma che non sono stato ancora assunti. E la restante parte sarebbe disponibile per coloro che si abilitassero secondo la procedura riservata ipotizzata dai tecnici ministeriali, i "fuori quota", e ai neolaureati che conquisteranno un posto per accedere al Tfa. A questi ultimi andrebbero anche i posti disponibili nelle province dove ci sono le graduatorie dei precari "esaurite". A conti fatti, non moltissimi posti perché i precari sono ancora tantissimi. Ma non solo. I 4.275 posti dei Tfa per la scuola media, secondo i bene informati, sarebbero in effetti un numero congruo: coloro che dovessero superare tutte le prove, l'anno prossimo - nel 2013/2014 - potrebbero quindi trovare davvero un posto libero. Mentre i posti per la scuola superiore - 15.792 - sembrano ai più una quota piuttosto "esagerata" e rischiano di formare nuovo precariato. Sta di fatto che i quasi 16 mila studenti che seguiranno i corsi per i Tfa assicureranno un introito inaspettato agli atenei: la sola partecipazione ai quiz costa da 100 a 150 euro, mentre il corso da 2.300 a 3 mila euro. |