Individuati i rami da tagliare:
docenti inidonei, distacchi, classi, dimensionamento.

di P.A. La Tecnica della Scuola, 2.5.2012

Razionalizzare la spesa, ma senza colpire nel mucchio, si dice, mentre cresce la popolazione scolastica, diminuisce il personale e si taglia: la spending review si incomincia a materializzare.

Via spese per affitti troppo esosi e per beni e servizi ritenuti superflui; un unico sistema informativo e razionalizzazione degli uffici scolastici regionali e periferici. E poi forbici puntate sui distacchi e i comandi, su cui già lo scorso mese si è aperta una ferita e una polemica allorchè fu annunciato, sbagliando, di oltre 40mila tra sindacalisti e docenti spostai fuori dalle classi di loro spettanza, con evidente spreco di denaro.

Per tutto questo personale, che non supera invece le 4 mila unità, sparpagliato tra ministero degli esteri, Miur e altri dicasteri, l'intenzione è di farlo ritornare a scuola per evitare di pagare i supplenti, mentre per i circa 4.500 docenti inidonei per motivi di salute è prevista o la riconversione o la messa in mobilità. Nel caso dei distacchi come pure in quello degli inidonei, i docenti nominati su quei posti, se supplenti, saranno licenziati.

Ma rigore pure sul dimensionamento che al Sud tarderebbe, secondo i tecnici del governo, a prendere effettivo corpo, considerato che ci sarebbero ancora circa 2 mila scuole con meno di 500 alunni e qualcuna pure con meno di 100.

Ancora al Sud sembra che il rapporto alunni/docenti non sia affatto equilibrato secondo la media nazionale, così come quella degli studenti per classe, per cui anche su questo versante si intende procedere, togliendo e tagliando. E se è così significa dunque ancora personale in meno e ancora falcidia nel meridione, sia nei confronti dei docenti e sia nei confronti degli Ata.

Discorso a parte, ma che si ripercuoterà sulla gestione delle scuole, è la verifica dei bilanci di molte istituzioni scolastiche che con troppa semplicità chiudono in passivo, mentre qualche miliardo di euro di attivo è a disposizione di altre scuole più virtuose o più oculate. Il progetto del governo sarebbe dunque quello di ridistribuire queste risorse, unificando i flussi di finanziamento attorno a un unico budget.

Taglio dunque di personale ce ne sarà ancora, col bisturi forse, ma altri docenti saranno mandati a casa e di loro si perderà traccia come avviene per i lavoratori stagionali o con i gadget usa e getta.