Il buco nero della formazione

Milioni per lezioni ai prof su dieta, legalità e scrittura creativa

di Alessandra Ricciardi ItaliaOggi, 15.5.2012

Mentre in una stanza si affilano le lame per andare a tagliare gli sprechi dell'istruzione, in un'altra si avviano i corsi per la formazione dei docenti. A viale Trastevere ci sono in ballo oltre 7 milioni di euro per le attività di aggiornamento, quelli imputati al 2011/2012, altri 8 milioni riferiti allo scorso anno sono stati già spesi.

La formazione in servizio è uno dei cardini di una professione che sempre più richiede di essere adeguata ai tempi che passano, all'arrivo di nuove tecnologie e di nuove priorità, quelle imposte dalle modifiche all'ordinamento e dal naturale evolversi della società e dei ragazzi. Nelle manovre di contenimento della spesa per l'istruzione degli ultimi dieci anni, anche la formazione ha subito una riduzione radicale, passando dai 45 milioni di euro stanziati nel 2001 a meno del 20% del 2010. Ma quali sono i corsi predisposti per riqualificare i docenti e dunque innalzare i livelli di apprendimento degli alunni? Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, tra le attività che il ministero ha autorizzato per lo scorso anno, ci sono piani per implementare la conoscenza delle materie scientifiche, per formare i docenti nell'insegnamento dell'inglese alla primaria, sulla dispersione scolastica e il disagio giovanile. Ma spuntano anche corsi per la scrittura creativa, sull'atlante sonoro, corsi sulla dieta mediterranea, e poi un piano per l'insegnamento della musica alle scuole elementari, proposto dal presidente del comitato per la musica, Luigi Berlinguer. A gestirli, l'Ansas, l'agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, ma anche istituti di Salerno e Napoli, nomi che ricorrono tra gli assegnatari dei progetti. E che, secondo indiscrezioni, sarebbero stati in larga misura riconfermati anche per l'ultima assegnazione. I piani di formazione, finora rimasti sottotraccia, liquidati come ordinario disbrigo di pratiche burocratiche, in questi giorni sono invece diventati materia di acceso confronto tra ministero e sindacati. Perché questa volta le sigle, ammesse all'informativa sui progetti, hanno chiesto di sapere quali sono i criteri di assegnazione, di avere contezza di obiettivi, soggetti attuatori, destinatari, finanziamenti assegnati, risultati raggiunti. I fondi vengono infatti gestiti attraverso soggetti terzi rispetto all'amministrazione. Per esempio i corsi per la musica: 400 mila euro assegnati agli uffici scolastici regionali della Basilicata, della Puglia e del Veneto, altri 400 mila all'educandato statale S. Benedetto di Montagnana per il piano del comitato musica di Berlinguer, approvato dall'ex ministro Mariastella Gelmini. Una scuola di Fisciano ha gestito 120 mila euro per una staffetta di scrittura creativa. Un istituto di Napoli ha fatto il pieno: 35 mila euro per un progetto sull'atlante sonoro, altri 120 mila per i docenti delle scuole carcerarie, 77 mila per la teoria e tecnica del linguaggio cinematografico, altri 25 mila per lo sport e 91 mila per il riordino del secondo ciclo, 12 mila per la formazione dei docenti in tema di legalità, assegnato su proposta dell'associazione ex parlamentari della Campania, altri 14.400 per un corso sulla didattica del testo poetico. L'Ansas ha gestito oltre 6 milioni di euro per le priorità di aggiornamento relative alle varie riforme degli ultimi due anni.

A un istituto professionale di San Marco di Castellabate 50 mila euro per un corso sulla dieta mediterranea. Tutte attività utili, anzi necessarie? In tempi di spending review -il ministro dell'istruzione, università e ricerca, Francesco Profumo, deve presentare il suo piano di riduzione della spesa entro fine maggio- dimostrarlo è doveroso. Intanto si apprende ufficiosamente che i corsi per il 2011 saranno rivisti.