L'intervento

TFA, ancora confusione

 Pasquale Almirante La Sicilia, 13.5.2012

Lo scorso otto maggio il Miur ha emanato una nota per fare chiarezza sui corsi Tfa, i tirocini formativi attivi, che sono propedeutici per insegnare. Tuttavia più che illuminare, il ministero ha ingenerato confusione relativamente soprattutto a quei docenti non ancora abilitati ma che prestano servizio a scuola con la sola laurea.

I tirocini formativi infatti, della durata di un anno, servono a chi è già in possesso della laurea magistrale a prendere conoscenza diretta del rapporto in classe con gli alunni e quindi il loro accesso è subordinato a una prova preselettiva, in modo da scremare l'enorme pletora degli aspiranti, e a un successivo esame, per i soli ammessi. Dopo che le università hanno bandito la disponibilità dei posti, si è immediatamente posto il problema dei precari in servizio: e chi ha già tre anni di insegnamento, e quindi di rapporto diretto con gli alunni, perché tale tirocinio? Da qui la nota chiarificatrice del Miur che però si è scordato della legge, pubblicata in G.U. il 31 gennaio 2011, con cui si diceva che coloro che hanno prestato servizio per 360 giorni possono essere ammessi ai Tfa, ma sempre previo superamento di un test di ammissione. Tuttavia 360 giorni equivalgono a due anni e non ai tre che invece il Miur annuncia nella nota, pari a 540 giorni. E non solo, mentre nel D.M. 249/2010 si diceva che chi presta servizio deve comunque superare le preselezioni ai Tfa, nella nota dell'8 maggio questa non è più prevista, anzi si dice «Tali percorsi avranno tempi e modalità di espletamento diversi» perché occorre individuare «gli aventi titolo» e ottenere le «preventive autorizzazioni e consensi». Di fronte a questa doppia lettura si è aperto un confronto fra esperti, alcuni dei quali già intravvedono ricorsi e contenziosi, mentre viene esplicitato che superare il corso Tfa è solo propedeutico per partecipare ai concorsi a cattedra che il ministero bandirà basandosi sull'effettivo fabbisogno e a carattere regionale.

Chi aveva pensato che il tirocinio consentiva l'automatico ingresso nelle graduatorie in attesa della chiamata diretta deve ricredersi, perché il Tfa è solo un altro titolo da aggiungere alla laurea. In più viene detto, in difformità alle parole del ministro Profumo a Catania: 60% ai precari delle Gae e il 40% ai nuovi, che solo il 50% dei posti sarà messo a concorso e il restante conferito a chi è già nelle graduatorie a esaurimento.