Oltre centomila posti
in cerca di mestieri

 La Tecnica della Scuola, 6.5.2012

25 le categorie di mestieri di cui c'è più bisogno. Il rapporto annuale di Unioncamere sui mestieri più "ricercati" dalle aziende conclude: domanda e offerta non si incontrano. Ma la laurea è sempre importante.

Si tratta di quasi centomila posti di lavoro: 31.790 nelle grandi imprese e ben 61.720 nelle piccole e medie imprese (pmi). Dal rapporto del 2011 fatto da Excelsior di Unioncamere-ministero del Lavoro si evince una domanda delle imprese che fatica sempre più ad essere soddisfatta, mentre nel 2012 Unioncamere indica in 130mila i posti di lavoro che andranno persi, a causa della recessione.

Imprese grandi e piccole sono alla caccia di almeno 25 categorie professionali.

Fra queste, le pmi hanno bisogno di 1.530 operai addetti ai macchinari, 960 alle macchine movimento terra, 810 operai tessili e dell'abbigliamento, 3.330 riparatori di impianti, 1.820 fabbri, 7.460 operai edili specializzati, 2.460 saldatori e carpentieri, 1.840 tecnici ingegneri, 1.100 chimici e fisici, 880 tecnici matematici, 820 falegnami, cinquecento ingegneri.

Le grandi imprese cercano soprattutto 1.380 ingegneri, 1.840 manager gestionali, 1.640 esperti di marketing, 1.920 fra matematici e fisici, 1.140 commercialisti e specialisti bancari, 1.740 infermieri e paramedici, 1.640 cuochi e addetti alla ristorazione, 880 autisti, 1.310 montatori e riparatori impianti ma anche 520 saldatori, 330 operai specializzati.

Le professionalità che si fatica di più a trovare coprono una fetta del 20,6% del totale delle assunzioni programmate dalla grandi aziende; poco meno per le pmi. Sbagliato però pensare che la laurea non serve o serve a poco per trovare lavoro. In entrambe le tipologia di imprese, il rapporto Unioncamere evidenzia che "disporre di un livello di istruzione universitario permette di accedere non solo a professioni maggiormente qualificate ma anche a retribuzioni più elevate.

Nelle grandi imprese il laureato fa ingresso con una busta paga più pesante del 25% rispetto a un diplomato e del 37% rispetto a chi ha un titolo scolastico inferiore.