Le famiglie italiane non si svenano per l’istruzione

da Tuttoscuola, 9.7.2012

Le spese per l’istruzione sono l’ultima preoccupazione delle famiglie italiane. Rispetto a tutti gli altri beni di consumo, infatti, una recente indagine Istat conferma ancora una volta che quel tipo di spesa č quasi fanalino di coda tra i consumi ordinari della famiglia italiana. Solo per i tabacchi la famiglia media italiana spende meno.

Nel 2009, su 2.442 euro di spesa media mensile, le famiglie italiane hanno speso in media 24 euro per l’istruzione; nel 2010, con l’aumento complessivo della spesa, i consumi per l’istruzione sono saliti a 27 euro e nel 2011 a quasi 28.

Sopra le spese per l’istruzione e a una notevole distanza, le famiglie consumano circa il doppio per spese di comunicazione, a partire dal telefonino. Spendono invece quasi quattro volte di pių per tempo libero e cultura.

Nel 2011 la spesa media mensile č stata di 2.488; quella per l’istruzione di 27,37 euro, con una incidenza percentuale dell’1,1%.

Se si considera la spesa per l’istruzione in termini assoluti, sono le famiglie del Veneto, con 43,55 euro mensili a spendere di pių per l’istruzione, seguite da quelle del Molise (41,82) e del Trentino-Alto Adige (39,97).

In valori assoluti spendono meno di tutti gli altri per l’istruzione le famiglie campane che con 11,66 euro al mese spendono quasi la quarta parte di quel che spendono in Veneto; le famiglie campane sono precedute da quelle della Sicilia (13,10) e della Calabria (17,14).

Se la spesa delle famiglie per l’istruzione si considera in termini percentuali rispetto all’intera spesa mensile, č la Basilicata a raggiungere il tasso pių elevato di consumi con il 2%, seguita dal Molise con l’1,9% e da Puglia con l’1,8%.

La Campania e la Sicilia, anche in termini percentuali, si confermano le meno disposte a consumi per l’istruzione rispettivamente con una incidenza dello 0,6% e dello 0,8% sulla spesa media mensile.