il caso
Spending review, via libera nella notte
Risparmi per 26 miliardi in tre anni
Monti: "Evitato l'aumento dell'Iva"
Sì
al decreto dopo il cdm fiume. Arriva l'intervento sulle Province.
Per le auto blu spese dimezzate. Niente blocco tariffe.
«Salvati» altri 55 mila lavoratori esodati
La Stampa,
5.7.2012
roma
Via libera del
Cdm al decreto di tagli alla spesa, la “spending review”. L'ok è
arrivato dopo una riunione fiume di 7 ore. Era iniziata giovedì
pomeriggio alle 18.
«Il risparmio del
decreto della Spending Review sarà di 4,5 miliardi per il 2012 e di
10,5 miliardi nel 2013 e di 11 miliardi per il 2014» ha detto il
presidente del Consiglio Mario Monti nella conferenza stampa al
termine del Consiglio dei ministri.
Grazie ai
provvedimenti presi con la spending review, ha aggiunto Monti, «è
possibile evitare l'aumento di due punti percentuali di Iva che
sarebbe scattato ad ottobre e si potrà evitare l'aumento dei due
punti sia nell' ultimo scorcio del 2012 e per il primo semestre del
2013».
L’intervento sulle Province
Il decreto interviene anche sulle Province, prevedendone la
riduzione e l'accorpamento, con l'obiettivo di dimezzare il numero
attuale. Entro la fine dell'anno sarà completato il piano di
accorpamenti. La definizione esatta dei parametri per la dimensione
territoriale e la popolazione sarà completata entro 10 giorni dalla
data di entrata in vigore del decreto, con apposito provvedimento
del Consiglio dei Ministri. I Comuni capoluogo di Regione sono
esclusi dagli interventi di accorpamento e riduzione. Le province
che «restano in vita» avranno le seguenti competenze: ambiente
(soprattutto per il settore discariche); trasporti e viabilità
(anche per quanto attiene la costruzione, la classificazione e la
gestione delle strade). In attuazione del decreto «Salva Italia»,
vengono devolute ai Comuni tutte le altre competenze che finora lo
Stato aveva attribuito alle province.
Arrivano le città metropolitane
Entro il primo gennaio 2014 vengono istituite le Città
metropolitane, dieci in tutto: Roma, Torino, Milano, Venezia,
Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria.
Contestualmente, verranno soppresse le relative province. E' quanto
prevede il decreto sulla spending review. «Tutti i ministri hanno
dato prova di un grandissimo senso di responsabilità nel dare il
loro contributo a questa missione collettiva che punta a una
maggiore razionalizzazione e efficienza dice Monti. Il lavoro della
spending review «riguarda tutti i settori ma vede nel comparto della
spesa sanitaria componente centrale come il pubblico impiego e
l'articolazione periferica» dello Stato.
Nelle prossime
settimane sarà emanato un ulteriore decreto sulla spending review
che riguarderà le agevolazioni fiscali e la revisione strutturale
della spesa e dei contributi pubblici, sulla base delle relazioni
fatte da Amato e Giavazzi.
Per il terremoto
sono già stati stanziati 500 milioni, ha spiegato Monti. Ora «la
spending review garantirà 1 miliardo nel 2013 e 1 miliardo nel
2014».
Gli esodati
Il decreto legge per il premier «estende la clausola di salvaguardia
ad altri 55 mila soggetti che hanno maturato i requisiti
successivamente al dicembre 2011. L'importo complessivo è di 1,2
miliardi a partire dal 2014».
La stretta sugli statali
Il viceministro all'Economia, Vittorio Grilli, ha detto che «sul
personale verrà esteso l'approccio preso per la presidenza del
Consiglio e ministero delle Finanze, con la riduzione delle piante
organiche delle amministrazioni centrali. La riduzione sarà nel
complesso del 20% per la dirigenze e del 10% per gli altri livelli,
con possibilità di compensazioni tra le diverse amministrazioni».
Giro di vite sulle
auto blu «Abbiamo introdotto un'importante riduzione dell'uso delle
auto blu: le spese dovranno essere ridotte del 50% rispetto all'
anno scorso» ha confermato il viceministro all'Economia, Vittorio
Grilli, dopo il Cdm.
Stop alle
consulenze per i dipendenti pubblici che andranno in pensione.
Spunta infatti, dice Vittorio Grilli, una «clausola di impedimento a
dare consulenze al personale in quiescenza».
Le spese sotto la lente
Con la spending review è stato esaminato un «totale di 61 miliardi
di spesa per beni e servizi che non esauriscono tutta la spesa e
riguardano la spesa di regioni, province, comuni, università, enti
di ricerca, ministeri, enti pubblici non territoriali» ha detto il
commissario per la spending review, Enrico Bondi.
Confermata nel dl
sulla spending review la stretta sul turn over per le università e
gli enti di ricerca, con un taglio di circa 200 milioni nell'anno in
corso e di circa 300 milioni negli anni successivi.
La scuola che cambia
Vengono stanziati 200 milioni alle scuole non
statali. La somma è leggermente inferiore a quella stanziata negli
scorsi anni e rientra nella dotazione che il Miur assegna tutti gli
anni alle scuole paritarie. Vengono poi stanziati 10 milioni per le
università non statali. Questa cifra è inferiore a quella assegnata
negli scorsi anni agli atenei privati, pari a 20 milioni.
Si destinano 90 milioni in più per il diritto
allo studio. In questo modo si riporta lo stanziamento al valore
storico. Infine, si destinano 103 milioni per la gratuita dei libri
di testo nella scuola secondaria di primo grado (per le primarie i
libri di testo sono assicurati gratuitamente dai Comuni). In questo
caso lo stanziamento rimane invariato rispetto a quello degli scorsi
anni.
Le razionalizzazioni
Le misure di razionalizzazione prevedono la soppressione
dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di
interesse collettivo (ISVAP) e della Commissione di vigilanza sui
fondi pensione (COVIP). Le funzioni dei due enti saranno accorpate
dall'IVARP, che nasce come unico istituto per la vigilanza sulle
assicurazioni e sul risparmio previdenziale, nel pieno rispetto
delle indicazioni comunitarie in materia. Il nuovo ente funzionerà
in stretta sinergia con le strutture della Banca d'Italia.