Scuola italiana, sempre più neo-diplomati
snobbano la formazione universitaria

di Simona Peluso info Oggi, 15.7.2012

ROMA, 15 LUGLIO 2012- Per la storia degli esami di maturità in Italia, il 2012 sarà l'anno del sistema Profumo, del famigerato plico telematico, o del ritorno, dopo oltre trent'anni, di una versione di Aristotele al liceo classico; ma ora che anche questa pratica è stata archiviata, e la scuola italiana può considerarsi definitivamente in vacanza, almeno per qualche settimana, per il Ministero dell'Istruzione arriva il momento dei bilanci di un anno scolastico così movimentato.

E i dati che emergono finora dalla maggior parte degli istituti italiani sembrano essere, per una volta, abbastanza incoraggianti; aumenta sensibilmente, specie nelle scuole superiori, la percentuale di alunni promossi alle classi successive, che si assesta su uno storico 95,7 per cento alle medie, e sale di ben due punti fino a sfiorare il 62 per cento in licei e istituti tecnici.

Sempre meno anche i casi di sospensione del giudizio, che registrano un leggero calo, e lasciano solo il 27 per cento degli studenti con un'insufficienza da recuperare durante l'estate; bene i maturandi, che passano quasi tutti indenni le quattro prove dell'esame, conquistando in media un punteggio di 75/100, con numerose eccellenze che nelle varie scuole hanno ottenuto voti superiori al 90.

Ma se per la maggior parte dei diplomati italiani l'università si conferma la scelta più ambita e sicura, aumentano gli ex-studenti che preferiscono soluzioni alternative, dai corsi di formazione non universitari (un'opzione che piace all'8 per cento degli intervistati), all'anno passato all'estero per imparare una lingua, fino al 5 per cento dei "maturati" che indosserà una divisa intraprendendo la carriera militare.

Scende la percentuale di chi, subito dopo il diploma, proverà direttamente ad entrare nel mondo del lavoro; complice la crisi, solo il 13 per cento degli studenti opterà per un percorso del genere, mentre gli "indecisi" si dicono più propensi ad ingrossare le file del 66 per cento dei colleghi che andrà all'università.

In quest'estate di austerity, poi, saranno sempre di più coloro che rinunceranno al tradizionale "viaggio di maturità" da fare con gli amici per festeggiare la conquista dell'agognato traguardo: almeno la metà degli studenti intervenuti a riguardo su vari portali online, ha dichiarato che non partirà per le vacanze, mentre i più fortunati, che riusciranno a concedersi qualche giorno di ferie, sceglieranno per lo più mete low cost, e viaggi "spartani" all'insegna di voli in offerta ed ostelli.