Crisi e giovani, l'idea di Profumo: di Giorgia D'Errico l'Unità, 21.7.2012 La seconda giornata del Meeting di Boves si è aperta con la partecipazione di uno degli esponenti del Governo Monti, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Francesco Profumo. Dopo l'introduzione della professoressa Maria Grazia Turri, il Ministro ha aperto il suo intervento citando le modifiche che la nostra società sta subendo nella relazione spazio-tempo e legando tre grandi temi politico-culturali quali l'educazione, l'Europa e il lavoro. Proprio questo concetto culturale e filosofico ha catturato l'attenzione della sala che silenziosamente ha seguito l'intervista del Ministro fino alla fine. "Il nostro mondo - ha detto il Ministro - è un mondo che in questo momento non stiamo assolutamente controllando. Ci siamo dimenticati che cosa sia il bene comune ed è per questo che il paese deve mettere al centro il problema dell'istruzione o meglio dell'educazione". "Sono convinto che il nostro sistema educativo - ha continuato Profumo - sia un sistema di buona qualità. I nostri studenti, quando vanno all'estero sono sempre i migliori. Lo abbiamo ribadito anche festeggiando i 25 anni del Progetto Erasmus, in cui i crediti formativi rappresentano la prima vera "moneta unica" del sistema (educativo) europeo. In questo modo si può anche portare avanti il principio della social innovation, ovvero di misure economiche e provvedimenti regolativi che raccolgano i bisogni sociali, la domanda collettiva". E l'Europa sembra proprio essere la dimensione giusta per evitare ogni deriva, cominciando a condividere con il resto del Continente il sistema dell'istruzione, della ricerca e dell'innovazione perché la dimensione nazionale non è più sufficiente. Il Ministro ha poi voluto affrontare il tema lavoro: "Se potessi decidere, sosterrei fortemente il legame continuo tra formazione e lavoro, perché contrariamente alla mia generazione, che ha affrontato nell'ordine formazione, lavoro e crescita, i giovani di oggi si trovano di fronte ad una situazione più complessa". Insomma il tema dell'educazione e del lavoro devono svilupparsi in un connubio perfetto. "Forse - ha aggiunto il Ministro - non ha neanche più senso che il MIUR e il Ministero del Lavoro lavorino in maniera disgiunta. Il mondo del lavoro è cambiato ma noi non abbiamo ancora strutture formative e competenze adeguate". Grande entusiasmo per la visione e il profilo positivo che il Ministro ha offerto alla platea, che ha partecipato attivamente al confronto, condividendo il pensiero di fondo che "Il mondo sta cambiando, ma proprio per questo si mostra sempre più interessante. Dobbiamo essere in grado non solo di formare buoni studenti, ma soprattutto buoni cittadini". |