Open Data: prove
di democrazia informativa

da TuttoscuolaNews, n. 546 16.7.2012

Da qualche giorno è disponibile sul portale SIDI del Miur, all’interno dell’applicazione ‘Scuola in chiaro’, la nuova funzione che consente alle segreterie scolastiche di caricare i file con le informazioni sulle adozioni dei libri di testo per l’anno scolastico 2012/2013.

E’ un altro tassello del percorso di adesione del Ministero guidato da Francesco Profumo al progetto nazionale Open Data, al quale partecipano in diversa misura, intensità e tempi, le Pubbliche Amministrazioni e i principali Enti pubblici, dall’INPS all’ISTAT alla Banca d’Italia.

L’intenzione del ministro è quella di digitalizzare e snellire tutto l’iter burocratico legato alla scuola, dalle iscrizioni alle pagelle alle informazioni che servono alle famiglie per orientarsi nella scelta degli studi dei figli.

L’idea di fondo che ispira gli Open Data, già molto diffusi negli USA e in Gran Bretagna, è che il grado di democrazia di un Paese si misura anche sulla base della trasparenza delle istituzioni e delle amministrazioni (premessa di quella ‘democrazia deliberativa’ che potrebbe rivitalizzare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, al di là di quanto consenta di fare la tradizionale democrazia ‘rappresentativa’).

Siamo solo all’inizio (il Miur oltre a ‘Scuola in chiaro’ pubblica per ora solo poche altre informazioni relative all’anagrafe delle strutture, agli alunni, al personale e al PON 2007-2013), ma il ministro, che all’interno del governo occupa un ruolo centrale in materia come responsabile dell’Agenda Digitale Italia, è certamente il più interessato a fare del sistema di istruzione e ricerca del nostro Paese il bacino di coltura e la trincea avanzata di un nuovo, più aperto e interattivo rapporto tra i cittadini e le istituzioni.