Ghizzoni: La revisione di spesa
taglia gli statali di Pasquale Almirante La Tecnica della Scuola, 1.7.2012 “Tutti attendiamo le decisioni del Governo sulla revisione della spesa pubblica, perchè potrebbero esserci brutte sorprese.” Così l’on Manuela Ghizzoni nel suo sito rispondendo a dei docenti del comitato “Quota 96” che le chiedevano un suo interevento affinchè nella possibile deroga della legge Fornero, che ripristinerebbe la possibilità di andare in pensione agli statali con le vecchie regole per coloro che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2012 e forse fino al 31 dicembre 2013, siano inseriti anche i lavoratori della scuola.
Ma per la presidente della commissione cultura della Camera questa
ipotesi non sembra praticabile, anzi aggiunge che “personalmente
sono portata ad annoverare tra queste, l’idea di “liberarsi” di
10.000 statali, come se si trattasse di una inutile zavorra”, cosi
come sono ritenuti i lavoratori del pubblico impiego. Al contrario,
sostiene la Ghizzoni, nella scuola, l’università, la ricerca “la
condizione è quella di organici insufficienti (perchè sottoposti
progressivamente a riduzioni delle piante organiche): ulteriori
tagli come potrebbero essere sopportati senza mettere a rischio la
funzionalità del sistema? Perchè è del tutto evidente che se di
tagli si tratta, i posti lasciati liberi non verrebbero occupati da
alcuno, dato che non si può conseguire un risparmio di spesa
pubblica scaricando eventuali oneri sul sistema pensionistico.” Le speranze flebili che avevano percorso, sia il comitato “Quota 96” di andare in pensione con i diritti maturati al 31 agosto 2012, e sia gli altrettanti precari in lista di attesa da decenni sfumano come rugiada sotto questo sole afoso di inizio luglio. Una doppia spesa dunque che lo Stato, affamato, non può permettersi, quella cioè di pagare altre 3mila e rotti pensioni e altri tre mila e rotti precari. Non abbiamo i conti esatti degli sprechi dello Stato, né delle derive sugli ori di altri pensionati, ma la risposa, onesta, dell’on. Ghizzoni lascia l’amaro soprattutto nella bocca già amareggiata dei supplenti lasciati sempre a sé stessi. “Mi batterò per il vostro diritto alla pensione, e sarò vigile nel non farmi sfuggire alcuna occasione legislativa; allo stesso tempo credo che ci dovremmo tutti battere perchè i vostri posti siano occupati da precari.” Così conclude la presidente della commissione cultura della Camera l’intervento nel suo blog, benché spontanea ci sorge una domanda: se è ritenuta corretta la “manovra” della deroga della legge Fornero, come ella sostiene, perché non adottarla attingendo per la copertura, qualche milione di euro, nei mille angoli delle spese inutili? |