L’incremento dei promossi di Lucio Ficara La Tecnica della Scuola, 11.7.2012 L’anno scolastico appena concluso fa registrare un altro risparmio di spesa fino ad ora non calcolato. Si tratta dei 300 milioni di euro che verranno risparmiati per il prossimo anno scolastico in virtù dell’incremento del 2 % di promossi rispetto all’anno appena finito. Infatti come ben sappiamo, in questo anno scolastico, il 62% dei nostri ragazzi frequentante le prime 4 classi delle scuole secondarie di secondo grado ha raggiunto la piena promozione oppure la sospensione del giudizio per qualche insufficienza registrata durante gli scrutini. Nell’anno scolastico 2010-2011 i ragazzi promossi alla classe successiva erano stati il 60 %. Il 2 % di incremento di alunni promossi equivale a circa 50.000 studenti, che non dovranno ripetere l’anno scolastico. Tenendo conto che ogni studente che frequenta la scuola pubblica ha un costo per le casse dello Stato pari a 6000 euro l’anno, il calcolo aritmetico ci consegna un risparmio di spesa di almeno 300 milioni di euro. Ecco trovate le risorse finanziarie, a lungo cercate dal ministro Profumo, per scongelare gli scatti di anzianità maturati entro il 2011. Per pagare questi scatti, l’amministrazione avrebbe dovuto fare dei risparmi derivanti dai tagli degli organici. Nell’incontro tra MIUR e OO.SS. di metà giugno è stato comunicato che le risorse derivanti dai tagli sono stati largamente inferiori alle attese, precisamente il MEF ha certificato solamente 87 milioni di euro di risparmi. Poiché le risorse necessarie per scongelare questi scatti sarebbero dovute essere 350 milioni di euro, il ministro ha chiesto tempo per ideare un piano di recupero risorse. Ecco arrivare i dati dell’aumento di promozioni che come detto potrebbero essere risorse fresche per sbloccare la questione scatti di anzianità. Questa analisi non fa una piega, il risparmio di cassa è reale e potrebbe essere certificato dal MEF, ma siamo sicuri che così non sarà, e quindi gli scatti congelati torneranno in un lungo letargo estivo, con buona pace di ciò che è stato scritto nel decreto interministeriale n. 3 del 14 gennaio 2011. |