I test impossibili per aspiranti prof

Solo il 3% passa quelli di filosofia. Il ministero ammette «criticità»

Federica Cavadini Il Corriere della Sera, 25.7.2012

«A036». È una classe di concorso per il tirocinio di abilitazione all'insegnamento. È un brutto guaio che ora impegna il ministero dell'Istruzione. È un incubo per chi quell'esame lo aspettava da anni e ora teme l'ennesimo rinvio. È un caso il quiz per prof di filosofia. Lo hanno affrontato il 9 luglio quattromila laureati in più atenei, ma lo hanno passato in 141. In otto università, da Milano a Trento, nessuno ha superato la prova di ammissione al tirocinio Tfa. «Domande assurde, ingannevoli, anche sbagliate», dicono i candidati che in Rete documentano gli strafalcioni e sono pronti ai ricorsi. E ad ammettere che qualcosa non è andato per il verso giusto è anche il ministero che parla di «dati non fisiologici» a proposito delle bocciature record. E annuncia che «giovedì si riunirà un gruppo di lavoro per valutare le criticità».

Intanto in Rete fioccano le segnalazioni, e gli svarioni non sono soltanto nel quiz di filosofia. Gli esaminatori sbagliano domande in arabo, ma anche il titolo di un'opera di Dino Buzzati, scivolano sulla grammatica francese e fra tanti filosofi vanno a scovare Amafinio, praticamente sconosciuto, ignorato dai manuali. La domanda che rimbalza è: ma chi ha preparato i test? «Alle università non è stato chiesto nulla», dicono i professori. E al Miur confermano che a formularli sono state commissioni nominate per decreto. «Dal ministro precedente». Spiegazione ufficiosa: «Con il Tfa bisognava partire e in fretta perché c'era un vuoto da colmare dopo la sospensione nel 2009 delle scuole di formazione. I primi passi sono sempre difficili, ma almeno si è partiti». Un'idea su che cosa sia andato storto qualcuno al Miur se l'è già fatta: «Le domande non erano tarate perché non c'era ancora il quadro di riferimento». Come dire, il tirocinio ora c'è, ma la macchina forse non era del tutto pronta.

Per i ventimila posti disponibili si sono presentati in 176 mila. Ma dopo il via è iniziata la protesta. In alcuni casi saranno possibili correzioni. La domanda di arabo, per esempio, è stata riconosciuta giusta a tutti. Ma come intervenire sulla scelta di Amafinio?

Intanto. Il pre-test su alcune materie è stata una strage e adesso mancano i candidati per scritti e orali di settembre. Nel caso «A036» in diversi atenei nessun ammesso. L'attesa partenza del Tfa è un pasticcio, ma le selezioni continuano. C'è ancora il test per lettere, chimica, latino e greco, matematica e fisica, storia dell'arte, inglese, scienze. Sessanta domande, quattro opzioni di risposta, mezzo punto per ogni quesito risolto, sufficienza con 21 su 30. «Meccanismo rigido, in caso di errori», commentano gli addetti ai lavori.

Alla Statale di Milano, Giuliana Albini, preside di Lettere e alla guida del comitato Tfa, oggi accoglie i novecento candidati di italiano e non nasconde preoccupazione: «La situazione è delicata. C'erano molte attese e sarebbe un peccato bloccare tutto. Ma ora serve tranquillità per le prove».