La dittatura dell’incompetenza di Aldo Domenico Ficara da Regolarità e Trasparenza nella Scuola, 31.7.2012 Refuso, è questo il termine che spesso viene scritto in ogni articolo che descrive una qualsiasi prova preselettiva, utile a rendere ragionevole il numero di partecipanti ad un concorso pubblico nel settore della scuola. Un refuso (dal latino refūsus, participio passato di refundĕre, riversare) è un errore di stampa, causato dallo scambio o dallo spostamento di uno o più caratteri attribuito ad un problema meccanico o ad uno scambio dei movimenti delle dita durante la battitura. Si usa questo termine se si vuole sminuire l’errore irreversibilmente fatto in una pubblicazione non correggibile (vedi test a risposta multipla), se si vuole nascondere l’incompetenza di chi lo ha commesso, soprattutto quando chi si deve proteggere, è un soggetto collocato in un ruolo professionale per consenso politico o sindacale, e non per merito di studio. Il termine refuso, nel mondo dello studio per lo studio, non collima per nulla con meritocrazia, mentre nell’universo delle lobby, dell’amicizia interessata, della raccomandazione figlia di un consenso cieco, coincide con il potere professionale e con l’esibizione culturale non compresa e non comprendibile. Quindi nella dittatura dell’incompetenza non si parla di errore, al massimo si sussurra con toni melliflui di refuso. Vediamo una serie di questi “ refusi “: cominciamo con quello proposto al concorso per Dirigenti scolastici nel modulo sette (informatica) e mai corretto, già evidenziato su un articolo nella rivista Education 2.0 della RCS Libri. L’errore/refuso riguarda la domanda sulle tecnologie innovative a sostegno della didattica: “Quale tra queste tecnologie è controllata dal tocco del dito o altro materiale conduttore di elettricità?”. Le quattro risposte programmate sono: touch screen capacitivo, touch screen resistivo, Lavagne Interattive Multimediali (LIM) con tecnologia resistiva. Lavagne Interattive Multimediali (LIM) con tecnologia Infrarossi. Considerando solo le prime due, ovvero touch screen capacitivo e touch screen resistivo, secondo il MIUR la prima risposta è quella esatta, mentre la seconda dovrebbe essere un distrattore di una certa efficacia. Bene, in commercio esiste lo schermo del Nokia 5800 che insieme alla maggior parte dei dispositivi in circolazione è dotato di touch screen resistivo, mentre, per esempio, il display dell’iPhone è touch screen capacitivo, ma entrambe le tecnologie sono controllate dal tocco del dito dell’operatore. Continuiamo, sempre restando in ambito informatico, con le preselettive dei TFA nella classe di concorso A042, infatti, come riportato in un articolo su La Tecnica della Scuola nella domanda n.42 si propone: “Il protocollo di accesso CSMA/CD è adottato nella rete locale standardizzata nel documento“. A questa domanda viene data per esatta la risposta secondo la quale il protocollo CSMA/CD è definito nello standard IEEE 802.2, mentre il protocollo CSMA/CD è definito nello standard IEEE 802.3. Si riporta da Wikipedia: (Lo standard IEEE 802.3, v. a. CSMA/CD descrive una tecnologia per reti locali (LAN) derivata nel 1985 dalla precedente tecnologia Ethernet). Quanto sopra esposto, nella dittatura dell’incompetenza, sono considerati refusi, ma nel mondo di chi studia con sacrificio, per entrare nel mondo del lavoro o per migliorare la propria situazione lavorativa, sono errori, anzi orrori che demotivano nell’anima. |