L'invalsi: i ragazzi arrancano nella
comprensione dei testi.
Terza media, quanto è difficile di Emanuela Micucci ItaliaOggi, 24.7.2012 Smanettano su smartphone e internet, ma faticano a comprendere i manuali scolastici o anche il libretto delle istruzioni. Con ricadute negative sugli apprendimenti di tutte materie, fin dalla primaria. Presentati venerdì a Roma, i risultati delle prove Invalsi somministrate tra maggio e giugno scorsi a circa 2.900.000 studenti in 31.0000 scuole (www.invalsi.it) mostrano che gli studenti non sanno leggere i normali testi espositivi presenti nei libri scolastici e in molti testi d'uso comune. Già al secondo anno della primaria, dove hanno arrancato su un brano sulle abitudine degli eschimesi, e ancora all'esame di III media, dove sono inciampati sulla comprensione di un biglietto ferroviario. Ricostruire il significato di un brano espositivo fa tremare in V primaria più della grammatica: 173 punti contro i 154 della mediana generale della prova. In I media le difficoltà su questo testo è più alta di circa 45 punti rispetto al brano narrativo. Ardui i testi espositivi all'esame di III media e in II superiore, dove segnano 180 punti, quanto il testo poetico, rispetto ai 170 della mediana generale. «Promuovere la comprensione precisa, analitica del testo espositivo è compito trasversale di tutti gli insegnati della classe, non solo del docente di italiano», spiega Daniela Bertocchi dell'Invalsi, «se i ragazzi faticano a capire questo tipo di testo, non sono in grado di avere un metodo di studio né di apprendere dai testi scolastici come manuali o testi espositivi misti». C'è un filo rosso evidente dalla II primaria alla II superiore, spiega Roberto Ricci, responsabile area prove Invalsi: «I ragazzi hanno difficoltà ad argomentazioni le risposte», soprattutto in matematica, dove la bestia nera è geometria: tendenze riscontrate anche a livello internazionale. Il rapporto conferma il divario tra Nord e Sud a sfavore delle regioni meridionali, che «tende ad aumentare nei diversi livelli di istruzione», precisa il ministro dell'istruzione Francesco Profumo. Tuttavia, soprattutto nel primo ciclo, Puglia, Abruzzo e Basilicata hanno ridotto la distanza rispetto al dato nazionale, fino a raggiungere in alcun i casi i livelli medi italiani. Iniziato alle medie, lo svantaggio rimane consistente alle superiori, superando il 12% in italiano e l'11% in matematica. Eccezione negativa al Nord, la Liguria. In matematica primeggia il Veneto, che supera di 35 punti la media della Sardegna, regione con il risultato più basso. Nonostante superino al Nord il 10% degli alunni, l'integrazione degli studenti stranieri è ferma. Rispetto ai compagni italiani continuano ad ottenere risultati inferiori, che si riducono nelle seconde generazioni. Di fatto, entrano a scuola con difficoltà e continuino ad averle in tutto il percorso. Infatti, il divario delle prime generazioni in II primaria segna -24% rispetto agli italiani, in V primaria -28%, in I media -35%, in II media -20%, in II superiore -28%. Le seconde generazioni, invece, -16% in II primaria, -18% in V primaria, -16% in I media, -7% in III media, -10% in II superiore. «Il miglioramento deve iniziare dal lavoro sulle singole scuole», commenta il sottosegretario all'istruzione Elena Ugolini, «per questo stiamo ripensando al sistema nazionale di valutazione della scuola, partendo dai dirigenti scolastici. Spero che a settembre si possa avere il regolamento, che si basa sull'assunto che non è possibile una valutazione esterna efficace senza una valutazione interna, per la quale le scuole devono essere aiutate. Anche la comunità scientifica dovrebbe utilizzare il rapporto Invalsi, ad esempio, per la formazione dei nuovi docenti». E annuncia il commissario straordinario dell'Invalsi Paolo Sestito: «Siamo al lavoro per introdurre una rilevazione degli apprendimenti al V anno delle superiori da giugno 2013. Se poi il test sarà inserito nella prova di maturità non spetta a noi deciderlo. Io tenderei a separare i due ambiti». In arrivo anche prove con il pc; rivelazioni su base campionaria in scienze e inglese;un rapporto biennale dalla prossima primavera per individuare le scuole in situazioni critiche e i contesti in cui operano; uno studio sul concetto di valore aggiunto seguendo la carriera del singolo studente. |