Dirigenti scolastici. Un concorso
nato sotto cattiva stella

da Tuttoscuola, 19.7.2012

L’annullamento delle prove scritte del concorso per dirigenti scolastici della Lombardia, deciso da una sentenza del Tar lombardo, è l’ultima, e la più clamorosa, di una serie di incidenti di percorso che stanno compromettendo l’esito regolare della selezione nazionale per reclutare nuovi capi d’istituto.

Il primo intoppo ha preceduto addirittura l’avvio delle procedure concorsuali, quando nell’estate scorsa, a bandi pubblicati, la legge n. 111 ha radicalmente modificato la rete delle istituzioni scolastiche, provocando la cancellazione di quasi la metà dei posti già messi a concorso.

Poi c’è stata la lunga polemica dei quiz per la preselezione, con domande sbagliate che il Miur ha dovuto cancellare in fretta e furia, salvando la prova senza impedire una coda di ricorsi che hanno portato alla ammissione con riserva di vari candidati.

Mesi dopo, quando gli Uffici scolastici regionali hanno cominciato a pubblicare gli esiti delle prove scritte con gli elenchi dei candidati ammessi agli orali, sono partiti i ricorsi dei non ammessi su presunte irregolarità.

Il primo stop è stato dato al concorso del Molise.

Il concorso dell’Umbria è stato posto sotto riserva per mancanza di trasparenza dei voti assegnati rispetto alla griglia di correzione.

In Piemonte si sta valutando la possibile incongruità della griglia di correzione perché tarata su 32 punti, anziché su 30 punti assegnabili nella prova.

Per il concorso del Lazio vi sono state interrogazioni parlamentari su presunte incompatibilità di componenti della commissione esaminatrice.

In Calabria si parla di assenza di commissari registrati presenti nelle prove.

E non è ancora finito per un concorso decisamente nato sotto cattiva stella.