Invalsi, alunni più bravi al Nord

Dall'analisi dei punteggi ottenuti nelle prove risulta che il Sud è in ritardo.
I ragazzi vanno meglio delle coetanee in matematica

 La Stampa, 20.7.2012

roma
Alunni più bravi al Nord e al Centro rispetto al sud e nelle Isole: i punteggi ottenuti nelle prove Invalsi 2012 dagli alunni che frequentano le scuole nelle macro aree del Nord e del Centro Italia sono al di sopra o in linea con la media nazionale.

Dall'analisi dei risultati, osserva l'Invalsi, emerge che, in generale, le ragazze conseguono risultati migliori in Italiano e peggiori in Matematica rispetto ai ragazzi. L'origine immigrata, sia per gli allievi stranieri di prima generazione sia per quelli di seconda generazione, esercita un peso negativo per l'Italiano, mentre assume un ruolo meno decisivo e non univoco per la Matematica. In entrambi gli ambiti (Italiano e Matematica) l'essere anticipatario o posticipatario rispetto alla condizione di allievo in regola nel percorso degli studi si traduce in uno svantaggio medio piuttosto rilevante, specie nel caso degli allievi posticipatari. In linea generale, per quanto riguarda l’Italiano, gli studenti sembrano trovare più facili le domande relative ai testi narrativi, rispetto a quelle dei testi espositivi e argomentativi, in cui viene richiesto anche di interpretare dati e grafici funzionali all’esposizione dei contenuti del testo.

Le domande di ricostruzione del significato globale del testo, che richiedono di integrare più informazioni e concetti, risultano invece essere più difficili. Buoni i risultati sulle domande che richiedono la corretta interpretazione di una voce di dizionario. In alcuni casi, comunque, gli studenti sembrano incerti nell’uso corretto della punteggiatura. Le prove di matematica confermano in parte alcune tendenze che si riscontrano anche a livello internazionale, con difficoltà concentrate soprattutto in geometria, nell’ambito denominato “relazioni e funzioni” e nei processi che richiedono competenze di argomentazione. Interessanti sono i risultati, in genere positivi, conseguiti dagli studenti della secondaria di secondo grado in alcuni quesiti che vertono su competenze chiave sviluppate nel primo ciclo, ma che solitamente non sono riprese in modo esplicito durante il biennio superiore.

Permane divario Nord-Sud Ma Puglia, Abruzzo e Basilicata lo riducono Le prove confermano il divario tra Nord e Sud a sfavore della regioni del Mezzogiorno, anche se alcune di esse hanno dimostrato una certa capacità di recupero. In particolare, i risultati sottolineano come i divari geografici tendano ad aumentare nei diversi livelli d’istruzione. Divengono cioè sempre più consistenti al crescere dell’età degli studenti. Tuttavia, specie nel primo ciclo, alcune regioni hanno nel tempo ridotto la distanza rispetto al dato nazionale di qualche punto percentuale, fino a raggiungere in alcuni casi i livelli medi del Paese. Queste regioni sono Puglia, Abruzzo e Basilicata. Rimane invece ancora consistente lo svantaggio del Sud, e in parte del Centro, rispetto al Nord per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado. In termini percentuali, il divario supera di 12 punti la media per quanto riguarda l’Italiano e gli 11 per la Matematica. In particolare, la distanza tra Nord, Centro e Sud, tranne le eccezioni citate, inizia con la scuola secondaria di primo grado. In genere, le regioni seguono i risultati delle macro-aree di appartenenza. Tra le eccezioni, al Nord - dove i risultati sono significativamente al di sopra della media nazionale - c’è la Liguria, che non si discosta dalla media italiana. Per contro al Sud, la Puglia e l’Abruzzo hanno, a differenza delle altre regioni di quest’area, risultati statisticamente non difformi dalla media nazionale. I risultati meno soddisfacenti invece sono quelli della Campania.

In Matematica la regione con il risultato più elevato è il Veneto, che supera di 35 punti la media della Sardegna, ossia la regione che consegue il risultato più basso. Obiettivo dell’Invalsi è migliorare e rendere più omogenea la qualità della scuola italiana, elaborando valutazioni oggettive e mettendo a disposizione delle istituzioni e delle singole scuole i risultati. In particolare, nel caso dei singoli istituti, questo meccanismo dà la possibilità di avviare processi di valutazione e autovalutazione, individuando sia gli elementi positivi da conservare, sia quelli negativi sui quali intervenire per risolverli. L’Invalsi, negli ultimi anni, ha messo a punto un sistema di comunicazione grazie al quale ciascuna scuola riceve i risultati dei propri alunni, con i dati disaggregati delle singole classi e la distribuzione delle risposte domanda per domanda.